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Operaio restò cerebroleso
Il datore è a processo

Il tribunale di Padova
Il tribunale di Padova
Il tribunale di Padova
Il tribunale di Padova

Cristina Genesin

PADOVA

È il 13 marzo 2013 e A.P., all’epoca dei fatti 61 anni, residente a Tezze, è impegnato in un’operazione di saldatura di un bocchello seduto a cavalcioni su un serbatoio a tre metri e mezzo d’altezza in un cantiere ad Albignasego, nel Padovano. Non ha le cinture di sicurezza, almeno secondo l’indagine coordinata dal pm Marco Peraro. E d’improvviso si consuma la tragedia: una perdita d’equilibrio e l’operaio, dipendente di Axo Costruzioni srl con sede a Bagnacavallo (Ravenna), precipita. Non muore ma resta ferito in modo gravissimo, riportando fratture craniche multiple, contusioni cerebrali e la frattura dell’osso sacro, tanto che oggi risulta incapace di provvedere a sé stesso e, da allora, è cerebroleso. Ieri il processo davanti al giudice padovano Laura Alcaro, chiamata a giudicare per il reato di lesioni gravi l’amministratore unico di Axo Costruzioni, Morena Sangiorgi, 40 anni, di Santo Stefano di Ravenna. I difensori dell’imputata hanno sempre sostenuto che quel lavoro avrebbe dovuto essere svolto a terra, dunque la ditta non sarebbe stata tenuta a garantire e a fornire le cinture di sicurezza. In aula sono stati sentiti alcuni testimoni anche dello Spisal che aveva seguito il caso. Secondo i quali anche se fosse stato impiegato un “carroponte” sarebbe stato difficile ancorare l’imbragatura. Gli accertamenti, tuttavia, hanno convinto il pm a chiedere il processo a carico dell’imprenditrice, ritenendo che sia stata negligente e imprudente, che abbia violato le norme in materia di sicurezza sul lavoro e che non abbia assicurato al dipendente adeguate misure di protezione. Sentenza il 14 giugno.

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