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Dramma a Marostica

Omicidio in una casa protetta: 53enne uccisa a coltellate dalla convivente dopo una lite

Omicidio a Marostica, la casa protetta dove è stata accoltellata a morte una paziente (Foto Ceccon)
Omicidio a Marostica, la casa protetta dove è stata accoltellata a morte una paziente (Foto Ceccon)
L'omicidio a Marostica

Omicidio nel primo pomeriggio di oggi, domenica 24 aprile, in una casa protetta di via del Lavoro a Marostica, che ospita pazienti con problemi psichiatrici. Una paziente ha ucciso un'altra ospite, colpendola con un coltello. Il delitto è avvenuto intorno alle 12.50. Quando i sanitari del Suem 118 sono arrivati sul posto non hanno potuto che constatare il decesso della donna. La vittima Maria Cristina Cavedon aveva 53 anni; l’omicida, Lisa Paiaro Bernato, di un anno più anziana, è stata subito fermata. Le due donne coinvolte erano seguite da molti anni dal dipartimento di Salute Mentale dell’Ulss7 Pedemontana e da circa due anni, a fronte di una situazione stabilizzata, vivevano in un appartamento sociale gestito dalla cooperativa sociale "Un Segno di Pace"; comunità attiva da una ventina di anni che si trova in una zona residenziale e artigianale, non molto lontano dal centro storico di Marostica. 

 

L'OMICIDIO. In via del Lavoro si sono recati i carabinieri di Bassano del Grappa con i militari del Nucleo investigativo di Vicenza dopo la telefonata della Paiaro Bernato che con voce agitata riferiva di aver ucciso la coinquilina con un coltello e che voleva costituirsi. L’aveva uccisa in un momento di rabbia. Secondo una prima ricostruzione, infatti, la vittima è stata colpita a morte con una decina di fendenti.  Alla base dell’accoltellamento ci sarebbe stato il litigio violento tra le due donne.

 

LE INDAGINI E L'ARRESTO. Del delitto è stato informato il sostituto procuratore di turno, Barbara De Munari. Tra gli elementi al centro degli accertamenti il motivo che ha fatto scaturire la lite fra le due donne, e se vi siano state negligenze nella vigilanza della struttura, per cui l’omicida abbia avuto la possibilità di procurarsi il coltello con cui ha colpito la vittima. Il pubblico ministero di turno, dopo l’interrogatorio dell’indagata ha disposto l’arresto e Lisa Paiaro Bernato è stata condotta al carcere di Verona. Oltre l’arma del delitto, rinvenuta sulla scena, sono stati sequestrati gli abiti della donna, nonché l’appartamento dove si è consumato l’omicidio.

 

LA NOTA DELL'ULSS 7 - L'Ulss 7 Pedemontana, in una nota, garantisce - come in molte altre situazioni analoghe - «le condizioni degli ospiti dell’appartamento sociale attraverso un monitoraggio sanitario costante, mediante più visite la settimana da parte di un operatore sanitario. Inoltre, le ospiti dell’appartamento venivano regolarmente sottoposte a visita psichiatrica, con cadenza mensile. In passato non erano mai emersi elementi di aggressività o di tensione particolare - tanto è vero che l’ultimo ricovero dell’autrice dell’aggressione risale a quasi vent’anni fa - e lo stesso è risultato nell’ultima visita effettuata da parte dell’operatore proprio questa mattina poche ore prima dei fatti. L'Ulss 7 esprime le proprie condoglianze ai familiari della vittima e metterà a disposizione degli inquirenti tutta la documentazione utile a fare luce sulla vicenda».

 

 

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