<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Nel fine settimana

Nuovo assalto all'Altopiano, sindaci costretti a chiudere le strade

La strada per le Melette chiusa e presidiata dalla polizia municipale di Gallio (foto Rigoni)
La strada per le Melette chiusa e presidiata dalla polizia municipale di Gallio (foto Rigoni)
La strada per le Melette chiusa e presidiata dalla polizia municipale di Gallio (foto Rigoni)
La strada per le Melette chiusa e presidiata dalla polizia municipale di Gallio (foto Rigoni)

L’assalto alla montagna si ripete. Oramai quello di centri sciistici, rifugi e baite affollate da turisti in fuga dalla città è una costante in questo inverno senza sci da discesa, ma non per questo senza migrazioni nei fine settimana. 
Già sabato a mezzogiorno, sull’Altopiano di Asiago, le attività ricettive in altura hanno registrato numeri importanti di avventori costringendo i ristoratori al doppio turno per il pranzo. Ieri le due turnazioni per mangiare si sono trasformate anche in tre per soddisfare le richieste dei turisti arrivati sull’Altopiano per godersi una giornata al sole in mezzo alla neve. 

Il traffico sulle strade è rapidamente aumentato e per regolamentare l’accesso alle zone di montagna sia a Gallio sia a Enego i sindaci hanno emesso ordinanze di limitazione o chiusura al transito, come nella zone della piana di Marcesina o nell'area Melette-Campomulo.

I flussi intensi degli ultimi fine settimana, pur visti con favore dal comparto economico, destano preoccupazioni alle amministrazioni comunali che devono fare i conti con numeri di positivi al Covid in netto aumento rispetto a sette giorni fa. L’Altopiano infatti ha registrato una crescita del 37 per cento dei positivi al tampone rispetto alla settimana precedente. «L’arrivo dei primi vaccini e il calo di positivi per quasi due mesi ha evidentemente fatto abbassare la guardia - osserva il sindaco di Gallio, Emanuele Munari -: non può succedere se non vogliamo ritornare alle chiusure, con tutte le conseguenze sociali ed economiche che comportano».

Gerardo Rigoni

Suggerimenti