Dopo due giorni di agonia nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, nella serata di ieri si è spento Nicolò Celi, il ragazzino di 15 anni, giovane promessa del ciclismo, vittima dell’incidente stradale avvenuto martedì a Colceresa, nell’ex territorio comunale di Molvena, dove lo studente viveva insieme alla famiglia. Nel primo pomeriggio di ieri, quando la gravità del quadro clinico era diventata ormai irreversibile, i medici del reparto hanno dichiarato la morte celebrale del ragazzino. Quindi, in serata, passate le sei ore di monitoraggio previste dalla legge per controllare l’eventuale ripresa delle funzioni vitali, è stato dichiarato il decesso e sono state avviate le pratiche per l’eventuale espianto degli organi. La tragedia si è abbattuta come un macigno su tutta la comunità di Mure, dove la famiglia Celi è molto conosciuta e Nicolò era amato. Ieri sera è stata celebrata una veglia di preghiera alla quale hanno partecipato in tanti, tra amici e conoscenti. Era proprio l’ora in cui le speranze all’ospedale si sono spente. La Procura di Vicenza ha aperto un’inchiesta, che per ora non avrebbe ancora indagati. L’incidente è avvenuto poco dopo le 14 di martedì, quando Nicolò stava tornando a casa da scuola, l’istituto Scotton di Bassano, in sella al suo scooter Aprilia. Percorrendo la strada provinciale di Monteferro, nell’ex territorio comunale di Molvena, si è scontratocon una Subaru Impreza, condotta da Gianni Donadello, 39 anni residente a Marostica. L’uomo si sarebbe trovato davanti lo scooter all’improvviso. Dopo l’impatto il ragazzino ha fatto un volo di diversi metri, piombando sull’asfalto e perdendo subito conoscenza. E’ stato portato prima all’ospedale San Bassiano, dove è stato sottoposto ai primi accertamenti che hanno rivelato anche gravissime lesioni interne in diverse parti del corpo. Dopo averlo stabilizzato, i medici hanno disposto il trasporto in elicottero nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Vicenza, maggiormente attrezzato per casi di questa gravità. Nicolò è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, nel tentativo estremo di salvargli la vita. Nicolò ha lottato con ogni forza per 48, lunghissime, ore. Mamma e papà gli sono sempre stati accanto, pregando per un miracolo che purtroppo non c’è stato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA