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Omicidio di San Martino di Lupari

Nessuna traccia di sangue sull’auto usata per la fuga dall'ex vigilessa

L’esame con il luminol conferma la ricostruzione: la doccia dopo l’aggressione ai genitori. Disposti esami tossicologici per l'omicida che aveva abitato nel Bassanese.
Diletta Miatello accusata di omicidio volontario e tentato omicidio
Diletta Miatello accusata di omicidio volontario e tentato omicidio
Diletta Miatello accusata di omicidio volontario e tentato omicidio
Diletta Miatello accusata di omicidio volontario e tentato omicidio

Il pubblico ministero Marco Brusegan ha conferito l’incarico alla dottoressa Donata Favretto, chimica farmacologica del laboratorio di tossicologia dell’Istituto di medicina legale di Padova, di eseguire l’analisi tossicologica di sangue e urine prelevati la sera del fermo a Diletta Miatello, detenuta nel carcere veronese di Montorio, accusata dell’omicidio della madre, Maria Angela Sarto, 84 anni (oggi alle 15 nel duomo di San Martino di Lupari i funerali della vittima) e del tentato omicidio del padre Giorgio, 89. Quest’ultimo è ancora ricoverato in ospedale a Padova, fuori pericolo ma nel contesto di un quadro generale di grande fragilità, fisica ed emotiva.

Analisi tossicologiche sulla donna accusata dell'omicidio della madre 

Su indicazione del pm è stato già eseguito l’esame dell’auto di Miatello, la Fiat Panda con cui, dopo l’aggressione ai genitori, si è recata nell’albergo di Romano d’Ezzelino. Oggi l’avvocato Elisabetta Costa andrà in carcere per incontrare la sua assistita. Le analisi sul sangue e sulle urine di Diletta Miatello sono finalizzate ad accertare se avesse assunto i farmaci, come da prescrizione del Centro di salute mentale di Cittadella dove era seguita.  I prelievi sono stati eseguiti, con il consenso della donna, la sera di martedì, quando era stata condotta al Pronto soccorso dai carabinieri. 

L'esame con il luminol: nessuna traccia di sangue 

L’esito dell’esame tossicologico potrebbe far luce sullo stato mentale in cui si trovava Diletta Miatello quel giorno. Difficile, tuttavia, che possano emergere elementi tali da sostenere a favore della difesa l’ipotesi di una seppur parziale infermità di mente: l’esame con il luminol dell’auto della donna, infatti, ha dato esito negativo. Nessuna traccia di sangue: ciò significa che dopo aver aggredito i genitori procurando la morte della madre, Diletta Miatello si è lavata e cambiata. Non esattamente il copione di chi agisce in preda a un raptus di follia seppur momentanea. La donna è salita nella sua Panda probabilmente qualche ora dopo aver aggredito i genitori. Tra l’altro l’esame autoptico sulla madre ha accertato come sia morta per dissanguamento: un eventuale ripensamento della figlia dopo l’aggressione forse avrebbe potuto cambiare il suo destino.

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Il padre, gravemente ferito dall'ex vigilessa, uscito dalla rianimazione

L’abitazione dei genitori e anche quella di Diletta Miatello rimangono ancora sotto sequestro: non ci sono ancora elementi per determinare l’arma che avrebbe utilizzato la donna.
Il pm Brusegan ha rinviato il colloquio con Giorgio Miatello dopo aver parlato con i medici: l’uomo, pur uscito dalla rianimazione, è ancora molto debole e si teme anche l’impatto emotivo che potrebbe avere un eventuale confronto con gli inquirenti.

Non è escluso che il pm decida di sentirlo nei prossimi giorni, affiancato da uno psicologo, anche se l’ipotesi più probabile è che attenda che l’anziano venga dimesso per chiedere l’incidente probatorio, mettendo così al riparo da qualsiasi contestazione il risultato.

Oggi, intanto, l’avvocata Elisabetta Costa incontrerà in carcere Diletta Miatello: solo dopo averla sentita, deciderà i primi passi da fare in sua difesa. 

 

 

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