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Due bassanesi a processo

Minacciata perché
il marito aveva
speso tutto alle slot

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L'uomo si era fatto prestare 6mila euro per giocare alle macchinette. ARCHIVIO
L'uomo si era fatto prestare 6mila euro per giocare alle macchinette. ARCHIVIO
L'uomo si era fatto prestare 6mila euro per giocare alle macchinette. ARCHIVIO
L'uomo si era fatto prestare 6mila euro per giocare alle macchinette. ARCHIVIO

BASSANO. Minacciata perché il marito si era fatto prestare soldi per giocare alle macchinette. Tanti soldi: circa 6.000 euro. È la terribile vicenda accaduta ad una donna di 53 anni, residente a Loria (Treviso), che si è vista piombare all'interno del suo ristorante un 49enne bassanese che pretendeva da lei il saldo del prestito fatto al marito. «Paga adesso o a manderemo qualcuno a farti del male», le aveva ripetuto con fare sempre più minaccioso. Questo avveniva dopo settimane di minacce continue durante le quali la donna sarebbe stata anche vittima di aggressioni fisiche. Fino a quando la cinquantatreenne non ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri che hanno fatto scattare le indagini.

 

Il bassanese è quindi finito nella rete dei militari dell'Arma che, nel corso di una serie di appostamenti nella locanda di Loria in cui la donna lavorava, l'hanno colto in flagranza di reato. Per questi fatti avvenuti un paio di anni fa sono ora finiti a processo due bassanesi, un 70enne e un 42enne, padre e figlio, accusati entrambi di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Una imputazione, però, che il  legale della donna, che si è costituita parte civile, ha chiesto al giudice venga riqualificata nella ben più grave ipotesi di estorsione.

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