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Il cantante di Rosà

Michele Merlo poteva essere salvato? Un pool di esperti per fare chiarezza

Ruota attorno a quattro punti l'esame - decisivo ai fini dell'indagine per omicidio colposo - per fare chiarezza sulla morte di Michele Merlo. Ieri davanti al giudice Toniolo e al pubblico ministero De Munari sono stati nominati quali periti per il tribunale il medico legale Antonello Cirnelli e l'ematologo Valter Bortolussi; la difesa dell'unico indagato, il dottor Pantaleo Vitaliano, di Rosà, medico di base della vittima (è assistito dagli avv. Andrea Biasia e Giulia de Antoni), ha indicato al momento il dottor Silvano Zancaner, riservandosi la scelta anche di un traumatologo; i genitori del giovane (avv. Marco Dal Ben) hanno scelto la dottoressa Anna Aprile quale medico legale e il prof. Renato Zambello come ematologo. Gli esperti si incontreranno a fine mese per esaminare la documentazione medica e le precedenti relazioni dei consulenti della procura di Bologna; poi avranno tre mesi per depositare le loro conclusioni. In luglio è in programma la nuova udienza in tribunale in cui le illustreranno. È possibile ipotizzare una battaglia di consulenze.

Il giudice ha chiesto ai suoi periti di esaminare le condizioni di salute del giovane, deceduto a soli 28 anni per una leucemia fulminante; se vi sia un errore diagnostico da parte del dottor Vitaliano; quale fosse la condotta corretta da seguire; e se esista un nesso di causa fra il comportamento del camice bianco e il decesso.

I contorni della tragedia sono noti. Merlo, nome d'arte Mike Bird, diventato celebre grazie ad "Amici" e a "X-factor", con un seguito di rilevanza nazionale, i primi di maggio dello scorso anno aveva iniziato a sentirsi poco bene; erano comparsi degli ematomi sulle gambe. Si era rivolto all'ospedale di Cittadella, che non lo visitò (c'era una attesa troppo lunga, e il ragazzo andò via dal pronto soccorso), poi al dottor Vitaliano, che lo massaggiò con una pomata. Poi si recò a Bologna, dove nel giro di pochi giorni peggiorò e morì. Secondo i medici legali felsinei che hanno eseguito l'autopsia la leucemia che lo ha ucciso avrebbe potuto essere curata se diagnosticata in tempo. Di qui l'accusa rivolta al professionista di Rosà, dopo che i consulenti emiliani avevano escluso responsabilità penali a carico dei medici che avevano visitato e curato il giovane a Bologna, in due diversi momenti. Merlo, ricordato in questi giorni da una canzone di Federico Baroni in occasione del suo compleanno, si era presentato in ambulatorio con lividi estesi. 

 

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Diego Neri

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