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Melette 2000 getta la spugna

Gli impianti sciistici alle Melette. La stazione chiude
Gli impianti sciistici alle Melette. La stazione chiude
Gli impianti sciistici alle Melette. La stazione chiude
Gli impianti sciistici alle Melette. La stazione chiude

Temperature sotto lo zero e nuove leggere nevicate in montagna. Condizioni meteo che fanno accrescere la voglia di sci e che hanno messo in moto tutto l'apparato turistico ed organizzativo per preparare le stazioni sciistiche ad accogliere le prime vere nevicate che tutti, compreso il comparto turistico-commerciale, attendono con trepidazione. Un'offerta turistica per lo sci impoverita quest'anno dall'inattesa annuncio della chiusura della stazione Melette 2000 di Gallio togliendo così all'offerta sciistica uno dei comprensori più apprezzati dagli amanti dello sci alpino. Una chiusura dettata da difficoltà gestionali. Alla stazione sciistica non arriva la linea elettrica e i gestori devono provvedere al rifornimento di gasolio; l’impianto delle Melette, inoltre, non dispone di un bacino di innevamento adeguato e gli ultimi inverni non sono stati generosi di nevicate. Peccato, proprio ora che la stazione è al centro di progetti di miglioramento finanziati dai fondi di confine e che per il prossimo inverno si presenterà all'utenza con una nuova veste tra impiantistica nuova e piste rinnovate secondo gli attuali concetti di sci alpino.

«È sicuramente una notizia che ci fa dispiacere - commenta il sindaco di Gallio, Emanuele Munari - Le Melette costituiscono un richiamo turistico importante non solo per Gallio ma per tutta la conca centrale dell'Altopiano e la loro chiusura sicuramente comporta delle ripercussioni sull'indotto. E per questo auspico uno scatto d'orgoglio da parte degli altopianesi che consolidino la cordata imprenditoriale locale che sta cercando una soluzione. Ma nonostante la decisione degli attuali gestori, come amministratori, quindi non solo Gallio ma anche Asiago e Roana, stiamo cercando una soluzione “ponte” che possa magari garantire un'apertura qualora quest'inverno ci regali nevicate abbondanti evitando l'innevamento programmato e quindi riducendo i costi della sua gestione».

Un'offerta sciistica altopianese in profondo cambiamento tanto che il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern lo annovera come un anno di transizione.

«Ci sono molti progetti in via di completamento che rivoluzioneranno l'offerta sciistica altopianese per l'inverno 2017-18 - illustra Rigoni - Grazie ai fondi di confine, alla sensibilità regionale e alla caparbietà dei Comuni altopianesi nel portare avanti progetti importanti, sia nella loro ricaduta turistica sia nei costi, credo che l'inverno prossimo potremmo parlare di rilancio definitivo dello sci in Altopiano».

Tra i progetti già finanziati e in fase esecutiva, per quanto riguarda il territorio di Asiago, sono in via di messa in opera i lavori di riqualificazione del comprensorio Kaberlaba, ovvero lo sci a due passi dal centro. In cantiere c'è l'allargamento del bacino di approvvigionamento idrico che permetterà l'innevamento totale del comprensorio, la realizzazione di una seggiovia quadriposto e della pista di raccordo. Primo passo verso il completo rinnovamento dell'impiantistica esistente. Così come al Verena, che costituisce una garanzia per ottime sciate, sono pronti fondi per la sostituzione della seggiovia centrale e per il potenziamento dell'innevamento programmato. A cui si aggiunge anche il bacino per l'innevamento ai Larici dove si sta elaborando un progetto di ripristino della vecchia seggiovia “Asiago 2000” che porterà gli sciatori fino a Cima Larici.

«I Comuni si stanno spendendo per modernizzare l'offerta sciistica perché convinti che sia la chiave di svolta anche per la stagione estiva - riprende Munari - Ma serve l'apporto di tutti. E' giunto il momento di tirarsi su le maniche, guardarsi in faccia e decidere cosa vogliamo fare per il futuro turistico dell'Altopiano».

Gerardo Rigoni

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