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Margnan e Ss. Trinità Ippocastani rinsecchiti «Il colpevole è un fungo»

Una veduta dall’alto degli alberi di via Santa CaterinaÈ assai evidente la colorazione giallo-bruna degli ippocastani Anche le piante più giovani messe a dimora in via S. Caterina pochi anni fa sono state intaccate. CECCON
Una veduta dall’alto degli alberi di via Santa CaterinaÈ assai evidente la colorazione giallo-bruna degli ippocastani Anche le piante più giovani messe a dimora in via S. Caterina pochi anni fa sono state intaccate. CECCON
Una veduta dall’alto degli alberi di via Santa CaterinaÈ assai evidente la colorazione giallo-bruna degli ippocastani Anche le piante più giovani messe a dimora in via S. Caterina pochi anni fa sono state intaccate. CECCON
Una veduta dall’alto degli alberi di via Santa CaterinaÈ assai evidente la colorazione giallo-bruna degli ippocastani Anche le piante più giovani messe a dimora in via S. Caterina pochi anni fa sono state intaccate. CECCON

Se non fosse troppo presto, si direbbe che l’autunno in una parte della città sia già arrivato. Sì, perché basta guardare quelle due lunghe file di ippocastani disposte ai lati della salita del Prato Santa Caterina per avere questa sensazione. Tutti quegli alberi, ma proprio tutti, hanno le foglie semibruciate e pronte a staccarsi da un momento all’altro. Responsabile di questa loro condizione è l’antracnosi, una malattia provocata da un fungo che penetra nella pianta attraverso le ferite causate dalla caduta delle foglie. Se ne sono accorti in parecchi, tra passanti e automobilisti, tanto che non è mancato chi ha pensato che anche in via Santa Caterina fosse stato compiuto lo stesso atto spregevole avvenuto al mercato ortofrutticolo, dove sette platani sono stati avvelenati e uccisi. Fortunatamente non è così, ma la situazione merita comunque attenzione. La società Sis, che si occupa della manutenzione del verde cittadino, nelle settimane scorse ha effettuato un sopralluogo sia in via Santa Caterina sia in via Santissima Trinità. «È stato riscontrato un seccume delle foglie dovuto a un’antracnosi - conferma l’assessore all’ambiente, Andrea Viero -. Sulle foglie si formano macchie irregolari, sparse sulla pagina superiore e in particolare nelle zone internervali. Inizialmente le macchie sono decolorate, ma poi, con il progredire della stagione, assumono un colore rossastro, dissecano e confluiscono tra loro fino a interessare ampie porzioni del lembo fogliare». Ecco quindi che le piante gravemente colpite dall’antracnosi possono presentarsi già alla fine dell’estate prive di buona parte della chioma. «L’antracnosi, comunque, non pregiudica la vita degli ippocastani - prosegue l’assessore Viero -. Di conseguenza, il danno da essa prodotto è soprattutto estetico. Per limitare lo sviluppo dell’infezione è stata data disposizione all’Etra, che si occupa dello spazzamento delle aree pubbliche, di programmare con maggiore frequenza la raccolta delle foglie cadute a terra». Si è deciso invece di non effettuare trattamenti con sali di rame a causa della vicinanza degli ippocastani sia alle abitazioni che alle scuole, in particolare nella zona della Trinità. «Teoricamente - chiude Viero - il fungo non dovrebbe ripresentarsi il prossimo anno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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