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Mammografie e ortopedia Liste d’attesa da dolori Ostetricia e urologia ok

L’ospedale San Bassiano, a cui fa capo il Distretto numero 1 dell’Ulss 7 Pedemontana CECCONUna macchina per le mammografie in una foto d’archivio
L’ospedale San Bassiano, a cui fa capo il Distretto numero 1 dell’Ulss 7 Pedemontana CECCONUna macchina per le mammografie in una foto d’archivio
L’ospedale San Bassiano, a cui fa capo il Distretto numero 1 dell’Ulss 7 Pedemontana CECCONUna macchina per le mammografie in una foto d’archivio
L’ospedale San Bassiano, a cui fa capo il Distretto numero 1 dell’Ulss 7 Pedemontana CECCONUna macchina per le mammografie in una foto d’archivio

Esami ambulatoriali e liste d’attesa: i dati della Regione confortano l’Ulss 7 Pedemontana per quanto riguarda l’andamento generale, ma emergono alcune criticità. Non tutte le valutazioni sul rispetto dei tempi in base alla rigida soglia del 95 per cento delle prestazioni da adempiere entro il periodo richiesto rientrano negli obiettivi imposti da Venezia. PROMOSSI. Il Distretto 1, quello che fa capo a Bassano, ha risultati in grande maggioranza positivi, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali di fascia B, quelle più urgenti, da erogare entro 10 giorni: si aggiudicano in media la fascia alta di giudizio. Moltissime garantiscono il rispetto dei tempi di attesa nel cento per cento dei casi: significa che gli accertamenti vengono svolti entro i dieci giorni. RIMANDATI. Tuttavia qualche settore specialistico dove è necessario fare meglio c’è. E’ il caso della mammografia bilaterale, con i tempi di attesa sulle prestazioni da erogare entro dieci giorni che al San Bassiano sono rispettati solo nel 72,7 per cento dei casi, mentre le prestazioni di fascia D, quindi quelle da erogare entro trenta giorni, si attestano all’81,5 per cento. Bene, invece, il rispetto dei tempi per i pazienti di fascia P, quelli cioè a cui la prestazione deve essere erogata entro novanta giorni: il rispetto arriva al 95,6 per cento dei casi, nel pieno adempimento degli standard richiesti dalla Regione. In quest’ultima fascia l’unico deficit è registrato ad Asiago, che invece garantisce alte prestazioni nelle fasce più urgenti. ATTENUANTI. Bisogna fare comunque alcune considerazioni: innanzitutto dai dati sono escluse, per motivi di riservatezza, le prestazioni in campo oncologico; inoltre i casi considerati sono poche decine e quindi basta qualche accertamento mancato per influire considerevolmente sulle percentuali. In questo delicato settore è doveroso sottolineare inoltre che ogni anno l’azienda sanitaria, attuando una forte politica di prevenzione, invita oltre seimila donne tra i 50 e i 70 anni a effettuare uno screening mammografico, al quale si raccomanda di sottoporsi ogni due anni. Alla chiamata ha risposto l’83,4 per cento delle pazienti. QUESTIONI DI CUORE. Un altro settore dove i numeri non sono confortanti è quello relativo alla prima visita cardiologica, ma solo per le prestazioni con priorità a medio o lungo termine. Se le liste di attesa per i casi urgenti sfiorano il 97 per cento del rispetto, infatti, gli esami con scadenza a 30 giorni che restano entro i tempi sono soltanto il 60 per cento, e quelli entro i tre mesi il 73. ORTOPEDIA ZOPPA. Anche ortopedia nelle prestazioni urgenti ha siglato il cento per cento del rispetto dei tempi, ma nelle prestazioni a 30 giorni, con 517 pazienti che ne hanno fatto richiesta, il San Bassiano ha rispetto le tempistiche solo in poco più del 13 per cento dei casi. Un dato che deve tenere conto delle difficoltà dei reparti di tutta l’Ulss, che per oltre metà dell’anno sono rimasti sguarniti a causa della diaspora dei medici, ma anche di personale infermieristico, a cui recentemente si è portato un primo rimedio con nuove assunzioni. ECCELLENZE. Ottimi risultati, con report tutti di alto livello, sono stati invece registrati nei settori di ostetricia e ginecologia, dove i tempi di attesa sono stati abbondantemente rispetti in tutte le casistiche sia a Bassano che ad Asiago e Marostica. Idem per gli ambulatori di urologia, endocrinologia, medicina fisica e riabilitazione, e oculistica. Tutti gli altri settori hanno rispettato le erogazioni urgenti, e registrato solo lievi ritardi in quelle a 30 e 90 giorni. •

Francesca Cavedagna

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