<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Locali alleati per dare un taglio alla violenza»

Parte una nuova campagna di Spazio Donna
Parte una nuova campagna di Spazio Donna
Parte una nuova campagna di Spazio Donna
Parte una nuova campagna di Spazio Donna

Lo Spazio Donna di Bassano cerca nuove alleate, tra parrucchiere ed estetiste, per “dare un taglio” alla violenza di genere e intercettare, nei luoghi tipicamente frequentati dalla popolazione femminile, i segnali di aiuto e i sintomi del disagio. Centri benessere, palestre, saloni di bellezza: questi i canali attraverso i quali il Centro antiviolenza intende raggiungere e aiutare le vittime di sopraffazioni, abusi e percosse in ambito domestico. Donne di età diverse e di differente estrazione sociale che, come spiegano le referenti del servizio Graziella Zanetti e Maria Pia Mainardi, sono il più delle volte controllate e seguite dai loro partner-aguzzini e temono quindi di esporsi troppo recandosi nei centri di ascolto. «Il salone della parrucchiera è per eccellenza il luogo delle chiacchiere e delle confidenze», ricordano le operatrici, sottolineando come proprio da questa considerazione sia scaturita l'idea di coinvolgere tali professioniste ma anche i titolari di palestre e centri estetici in una campagna informativa e di sensibilizzazione permanente. A questa azione si aggiungono le tante iniziative programmate in questi giorni un occasione della ricorrenza del 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – e in particolare la grande marcia “Unisciti al cuore delle donne”, di scena domenica in città. Nel comprensorio, inoltre, attualmente sono attivi sei sportelli antiviolenza: quello di via Schiavonetti a Bassano e poi quelli decentrati di Belvedere di Tezze, di Cassola, di Marostica, Valbrenta (a Valstagna) e Gallio. Proprio l'inaugurazione, tra il 2017 e il 2018, di diversi presidi "locali", più vicini quindi alle residenti dell'hinterland, e il contestuale avvio di numerose attività collegate (come i laboratori creativi, i corsi di fotografia, i cineforum, la “tisaneria” e altro) hanno favorito, in questi ultimi tre anni, l'emersione del fenomeno. «Fino a qualche anno fa annualmente registravamo in media una novantina di accessi al nostro servizio – confermano le referenti –. Poi, con l'avvio degli sportelli, i numeri sono cresciuti di molto: nel 2018 abbiamo avuto 168 richieste d'aiuto – ricorda Mainardi – e al 31 ottobre di quest'anno avevamo già incontrato 153 donne (127 italiane e 26 straniere), vittime di violenza non solo fisica ma anche psicologica, sessuale ed economica. Spesso, infatti, i mariti violenti controllano gli scontrini e non permettono alle moglie di usare liberamente i propri soldi». Per la maggior parte delle vittime il pericolo è rappresentato proprio dal partner (99 casi quest'anno) o dall'ex compagno (35 casi sul totale) o da altri familiari. «C'è poi la questione dei minori che assistono alla violenza – aggiunge Mainardi - . Basti pensare che sono 84 i bambini coinvolti nei casi affrontati nel 2019». Proprio per educare i ragazzi, sin da piccoli a riconoscere e a rifiutare dinamiche “di sopruso” o stereotipici di genere, lo Spazio Donna Bassanese da tempo promuove percorsi di sensibilizzazione nelle scuole e nei primi mesi del 2020 avvierà cinque nuove progetti in altrettanti istituti: quattro del Bassanese e uno di Malo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caterina Zarpellon

Suggerimenti