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La giustizia serve il conto in hotel

Sono stati gli agenti del Commissariato a notificare l’ordine di carcerazione al gelataio
Sono stati gli agenti del Commissariato a notificare l’ordine di carcerazione al gelataio
Sono stati gli agenti del Commissariato a notificare l’ordine di carcerazione al gelataio
Sono stati gli agenti del Commissariato a notificare l’ordine di carcerazione al gelataio

Doveva ancora scontare oltre un anno di carcere per reati commessi tra il 2010 e il 2011, il solagnese però da almeno quattro anni aveva fatto perder ogni traccia, trasferendosi in Germania dove si era reinventato gelataio, avviando una fiorente attività. Nei giorni scorsi, in occasione della fiera del settore a Longarone, era tornato a soggiornare anche in Valbrenta, registrandosi in un noto albergo sulla statale 47. Ciò ha fatto immediatamente scattare l’allerta al 113 e pochi minuti dopo gli agenti del vicequestore Elena Peruffo hanno bussato alla camera del gelataio per l’esecuzione dell’ordine di carcerazione ancora pendente. «Ma adesso non mi porterete mica in carcere a Vicenza, vero?». E invece sì. Al centro della vicenda c’è Paolo Stefano Pasinato, bassanese di 44 anni, residente per diverso tempo a Solagna che in passato si sarebbe reso responsabile di diversi reati legati agli stupefacenti e alla guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale, inclusa la violazione dell’obbligo di firma. Secondo quanto riportato dagli uffici di via Pecori Giraldi, l’uomo sarebbe arrivato all’albergo Fior di Loto, di Pove verso l’ora di cena, di ritorno nel Bassanese dopo una puntata a Longarone, centro della nota fiera legata al mondo della gelateria alla quale aveva partecipato proprio in qualità di gelataio. Pasinato circa quattro anni fa, con una pena pendente per reati commessi nel 2011, avrebbe fatto le valige per trasferirsi in Germania, dove avrebbe avviato un’attività commerciale che gli stava andando parecchio bene. Il solagnese, diventato gelataio esperto, aveva deciso di tornare in Italia proprio per partecipare alla fiera di settore a Longarone. Con l’occasione, evidentemente, ha scelto di fare una capatina anche a Bassano e in Valbrenta senza fare i conti sulle conseguenze che questo poteva costargli. Arrivato nell’albergo sulla statale 47 ha presentato i documenti per la registrazione, il sistema della struttura turistica, collegato per legge con i terminali di polizia, ha subito evidenziato le possibili pendenze giudiziarie. Gli agenti del commissariato sono arrivati al Fior di Loto pochi minuti dopo, per bussare alla sua stanza. •

Francesca Cavedagna

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