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La fortuna bussa in città Vincita da un milione con schedina da un euro

La tabaccheria di piazzale Cadorna dove si è fermata la fortuna Michele e Carlo Meneghetti, gestori della ricevitoria in cui è stata giocata la schedina milionaria CECCON
La tabaccheria di piazzale Cadorna dove si è fermata la fortuna Michele e Carlo Meneghetti, gestori della ricevitoria in cui è stata giocata la schedina milionaria CECCON
La tabaccheria di piazzale Cadorna dove si è fermata la fortuna Michele e Carlo Meneghetti, gestori della ricevitoria in cui è stata giocata la schedina milionaria CECCON
La tabaccheria di piazzale Cadorna dove si è fermata la fortuna Michele e Carlo Meneghetti, gestori della ricevitoria in cui è stata giocata la schedina milionaria CECCON

Punta al Millionday un euro e fa suo un milione, la cifra più alta mai vinta in città. Nel tardo pomeriggio, c’è un viavai insolito in piazzale Cadorna. Decine di persone in poco più di mezz’ora che entrano ed escono dalla piccola tabaccheria dei fratelli Meneghetti. Carlo e Michele che undici anni fa hanno rilevato l’attività, nel suo piccolo un esercizio storico. Tabacchi, lotto e altri giochi: da loro sabato è stata giocata una schedina “Millionday” da un milione di euro. E appena la notizia si è diffusa, una piccola folla si è accalcata all’ingresso della ricevitoria magica. «L’identità del vincitore? – si schermiscono i due titolari – Magari la sapessimo. Con tante persone che entrano ed escono ogni giorno è quasi impossibile ricostruirla». Qualcosa, però, si può ipotizzare, a partire dalla residenza bassanese della stragrande maggioranza dei clienti. «Ci sono degli acquirenti di passaggio che fermano l’auto e sbrigano gli acquisti in pochi minuti – evidenziano i due fratelli – ma la maggior parte abita in città, e poi i giocatori, di regola, sono abitudinari». È ragionevole pensare, quindi, che il milione numero 54 dispensato da “Millionday” in poco più di un anno di esistenza sia rimasto in città. «Scene di giubilo qui nelle immediate adiacenze non ne abbiamo viste – scherzano -, né abbiamo ricevuto notizia di festeggiamenti inusuali. Del resto è comprensibile che il beneficiario di un simile bacio della fortuna resti coperto almeno per un po’, se non altro per smaltire l’emozione». Un piccolo colpo di fortuna, a giudicare dalla fila di clienti, lo ha ricevuto anche la ricevitoria perché, qualcuno più reticente, altri dichiarandolo apertamente, tutti ieri pomeriggio puntavano tutti alla macchina del Millionday. Liberando la fantasia sulle ali della cifra, nel gioco del “se fossi io il vincitore”. E immaginando, così, di chiudere il mutuo, acquistare l’auto dei sogni, fare un po’ di beneficenza e – perché no?- ricompensare come si deve i due giovani titolari della tabaccheria. I quali dal loro punto di osservazione potrebbero scrivere un piccolo trattato di sociologia di lotto e affini. «Millionday li ha conquistati in fretta – dicono – perché costa poco, si vince subito e la somma è davvero alta». Ma se il vento in poppa oggi è per la schedina da cinque numeri e un milione, non mancano i tradizionalisti da lotto classico e gratta & vinci. «Piace molto anche il “Dieci e lotto” che ha ogni giorno i suoi affezionati – spiegano – mentre sono calate le lotterie tradizionali». Sono numerose, prima di confrontarsi con la dea bendata, anche le richieste di consigli. «I clienti chiedono notizie sui numeri ritardatari – rilevano -, sulle vincite del passato, sui giochi più in voga o più fortunati». Anche su qualche sistema per il totocalcio? «Quello no – abbassano la voce -, perché il totocalcio ormai non si gioca più». I tempi cambiano e la madre di tutte le schedine, quella che per mezzo secolo ha fatto sognare a colpi di 1, X, 2 non abita più nelle ricevitorie. Nell’epoca di internet si punta al “Millionday”, si gioca e si spera nell’arco delle 24 ore. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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