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La firma in Parlamento Il Ponte degli Alpini è monumento nazionale

Il Ponte Vecchio è monumento nazionale. Ieri la firma sulla proposta di legge a Roma. CECCON
Il Ponte Vecchio è monumento nazionale. Ieri la firma sulla proposta di legge a Roma. CECCON
Il Ponte Vecchio è monumento nazionale. Ieri la firma sulla proposta di legge a Roma. CECCON
Il Ponte Vecchio è monumento nazionale. Ieri la firma sulla proposta di legge a Roma. CECCON

È fatta: il Ponte degli Alpini è Monumento Nazionale. Entra così nel gotha delle opere italiane che possono vantare la presenza nel sito del ministero dei Beni culturali e di conseguenza un sicuro richiamo internazionale. Nella provincia di Vicenza sono tre i monumenti (senza contare le quattro aree monumentali), che possono fregiarsi di tale titolo: oltre al Ponte, la Basilica Palladiana e il piazzale della Vittoria, entrambi nel capoluogo berico. Al sigillo finale si è arrivati ieri in commissione cultura al Senato, dopo che la settimana scorsa i suoi componenti si erano già espressi all’unanimità. Mancava quindi l’ultima formalità, la firma del presidente della commissione, arrivata nel pomeriggio di ieri. «Il Ponte Vecchio di Bassano finalmente è Monumento nazionale - riferisce l’onorevole Germano Racchella, primo firmatario della proposta di legge in questa legislatura -. Dopo l’approvazione nella Commissione Cultura alla Camera della mia proposta di legge, anche il Senato ha dato l’ok per il riconoscimento. Non posso che esprimere grandissima soddisfazione per il via libera definitivo anche da Palazzo Madama grazie al quale, dopo tanto lavoro, si consacra l’emblema della città di Bassano a Monumento Nazionale vero e proprio. Il Ponte di legno, patrimonio architettonico, è il simbolo di tutti gli Alpini d’Italia, dedicato alla memoria delle centinaia di migliaia di soldati che, durante la Prima Guerra Mondiale, lo attraversavano per salire sull'Altopiano dei Sette Comuni». Soddisfatta anche la senatrice del Partito Democratico Daniela Sbrollini, che ha presentato la proposta al Senato per l’approvazione definitiva. «È andata come previsto, finalmente - afferma -. La proposta, che già nella passata legislatura con Crimì e Filippin avevamo con poca fortuna portato avanti, oggi è legge. Non era andata in porto allora. Questa volta ce l’abbiamo fatta. C’è da essere felici. Non era scontato. Ma visto come è andata sono proprio soddisfatta, grazie al lavoro alla Camera dell’onorevole Racchella e al mio al Senato: al di là delle scaramucce, credo che Bassano debba essere contenta». Per Sbrollini, su temi che si possono condividere e che riguardano il territorio, anche le normali divergenze tra partiti che oggettivamente hanno progetti diversi «possono essere accantonati e la collaborazione può starci ed essere efficace». Soddisfazione anche di Vladimiro Riva (“Vicenzaè”): «Dopo aver avuto il privilegio di promuovere prima e presiedere poi il Comitato per l’inserimento della Basilica Palladiana di Vicenza fra i Monumenti nazionali, ho avuto l’onore di essere chiamato a far parte del Comitato costituito per il Ponte da Roberto Astuni nel 2015 e ora presieduto da Luca Maria Chenet. Con il Ponte Vecchio di Bassano dichiarato per legge Monumento nazionale la Provincia di Vicenza diventa uno dei territori più monumentali del nostro Paese, dato che comprende parte della Zona Monumentale del Monte Pasubio, la Zona Monumentale del Monte Cimone, la Zona Monumentale del Monte Ortigara, parte della Zona Monumentale del Monte Grappa, la Zona Monumentale del Colle di Monte Berico e la Basilica Palladiana, quindi 7 sono i Monumenti nazionali nel vicentino, che potrebbero essere adeguatamente valorizzati fino a diventare nuovi attrattori turistici del territorio. Ora sarebbe giunto il momento di pensare ad una legge quadro del settore, come avviene in altri Paesi, con interessanti risultati, come avviene in Francia». •

Enrico Saretta

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