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«Io, guarito dal cancro
alla fonte di Lourdes»

Gli interventi dei vertici dell’Unitalsi nella sala consiliare
Gli interventi dei vertici dell’Unitalsi nella sala consiliare
Gli interventi dei vertici dell’Unitalsi nella sala consiliare
Gli interventi dei vertici dell’Unitalsi nella sala consiliare

“La vita è davvero un miracolo”, è il titolo della serata di ieri tenutasi al Grillo Parlante di Asiago dove il 77enne Vittorio Micheli ha raccontato la sua guarigione. Un osteosarcoma gli aveva distrutto il bacino: dopo essersi recato alla fonte di Lourdes, però, è miracolosamente sparito e l'osso è ricresciuto sano. Una guarigione miracolosa a tutti gli effetti: il miracolo è stato ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa e attribuito alle acque del santuario mariano francese.

Micheli è il 63esimo miracolato di Lourdes. Un risanamento “medicalmente inspiegabile” lo ha definito il cardiochirurgo comasco Mario Botta, che ha seguito la vicenda di Micheli. «L'osteosarcoma aveva provocato lo sbriciolamento dell'osso e la rottura dei tendini. In pratica la gamba di Micheli era attaccata al corpo solo attraverso la pelle».

Dopo che specialisti, radiologi, anatomopatologi hanno gettato la spugna dichiarando incurabile il danno provocato dal sarcoma, Micheli, su insistenza della madre, ha deciso di provare con un pellegrinaggio a Lourdes.

«Non volevo andarci – racconta Micheli – ma non si può certo dire di no alla mamma. Quindi, nonostante il gesso e le dosi di morfina per placare il dolore, mi sono lasciato convincere. Al contatto con l'acqua il dolore è subito scomparso, tanto che non necessitavo più del potente antidolorifico. Con il tempo poi mi hanno tolto anche il gesso e ho ripreso a camminare e in seguito sono tornato a una vita normale».

Dopo il pellegrinaggio, Micheli si è sottoposto a numerosi esami: ossa, muscoli e tendini si sono riformati nuovamente. Si è gridato subito al miracolo ma perché questo fosse riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa il percorso è stato lungo. Dopo l'esame della commissione medica di Lourdes, la questione è passata alle commissioni canoniche che hanno ascoltato testimonianze, esaminato la documentazione clinica e chiesto pareri a specialisti e scienziati. Solo quando nessuno è riuscito a dare una spiegazione logica alla guarigione allora la questione è passata alla diocesi dove il vescovo ha dichiarato il miracolo. Quello di Micheli, avvenuto nel 1963, è stato riconosciuto solo nel 1976.

La testimonianza di Micheli, che è anche profondamente spirituale, è stata portata ad Asiago dalla sezione Unitalsi Altopiano per le celebrazioni del suo 50° anniversario. Era infatti il 1967 quando è partito il primo viaggio organizzato altopianese verso la grotta di Massabielle a Lourdes. Nel cinquantesimo di quel viaggio organizzato dall'allora presidente Giuseppe Marchesini e dal vicario di Asiago mons. Enrico Barbiero, il gruppo retto oggi dall'arciprete di Rotzo don Pierangelo Panozzo e dal presidente Eugenia Barbierato ha voluto organizzare una due giorni di festeggiamenti.

Ieri alle 17 nella sala consiliare di Asiago, alla presenza del presidente nazionale Unitalsi Antonio Diella, del presidente triveneto Renata Stevan e di Vittorio Micheli, accompqgnato dal dottor Mario Botta, è stato presentato un libro fotografico che ripercorre i 50 anni di pellegrinaggi, di assistenza e di devozione della sezione. La giornata poi è proseguita al Grillo Parlante dove il direttore de “Il Giornale di Vicenza” Luca Ancetti ha accompagnato Micheli nel racconto della sua vicenda e di come “La vita è davvero un miracolo”.

Gerardo Rigoni

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