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Inquinamento ambientale Il tiro a volo sotto sequestro

Il campo di tiro a volo di viale Brenta posto sotto sequestro. CECCON
Il campo di tiro a volo di viale Brenta posto sotto sequestro. CECCON
Il campo di tiro a volo di viale Brenta posto sotto sequestro. CECCON
Il campo di tiro a volo di viale Brenta posto sotto sequestro. CECCON

Inquinamento ambientale: sequestrata dai carabinieri forestali bassanesi parte dell’area del tiro a volo di Nove. Indagini anche su possibili violazioni edilizie e paesaggistiche. L’operazione, alla quale hanno partecipato anche i tecnici dell’Arpav, è avvenuta nella mattinata di ieri. Tutto era partito lo scorso giugno quando al sindaco Raffaella Campagnolo, fresca di nomina, era arrivata la segnalazione di un cittadino circa un sospetto inquinamento da piombo sull’area golenale del Brenta. Primo cittadino e uffici tecnici del Comune hanno attivato le procedure per avviare le indagini disposte dalla procura di Vicenza. L’area di viale Brenta è gestita dalla Asd Tav Nibbio, società affiliata Fitav, presieduta da Mirco Lucchini. Il centro sportivo da oltre un ventennio è il punto di riferimento per appassionati non solo del Bassanese, ma anche del Vicentino e del Cittadellese. In Veneto è tra le realtà con il maggior numero di iscritti, oltre un centinaio, che ogni giorno raggiungono la zona di tiro sportivo adiacente al fiume per esercitarsi. Sarebbero proprio i bossoli delle cartucce ad inquinare una vasta area dell’impianto sportivo. Stando ai primi accertamenti dei forestali, sembra che il piombo non sia stato raccolto alle dovute scadenze, tanto che i bossoli, forse migliaia, si sarebbero accatastati nella zona estremamente delicata sotto il profilo ambientale. Le indagini però sono appena all’inizio, ulteriori prossimi accertamenti verranno effettuati anche per verificare la presenza di possibili violazioni edilizie e paesaggistiche dell’area demaniale. Il primo cittadino sceglie di non sbilanciarsi e attende gli esiti della procura, anche se non nasconde un certo dispiacere per il possibile inquinamento di un luogo, quello del fiume Brenta, molto amato da tutti i novesi, che lo considerano come casa loro. «Appena ci è arrivata la segnalazione abbiamo operato perché venissero avviati gli opportuni accertamenti e sopralluoghi - spiega Campagnolo -. Abbiamo appreso la notizia del sequestro con dolore. Vista la sensibilità della materia e i rischi non potevamo sottovalutare il problema. Abbiamo deciso di vederci chiaro sin da subito, prima chiedendo consiglio sull’iter alla questura di Vicenza, poi interessando Arpav, i militari forestali, l’Ulss e il demanio. Temiamo molto per il potenziale rischio inquinamento, ma devo dire che gli enti preposti hanno lavorato egregiamente e in maniera estremamente celere, speriamo di poter avere presto risposte sul rischio inquinamento effettivo nella zona del tiro a volo. Non parlo a cuor leggero, sono cose che dispiacciono molto, soprattutto quando interessano realtà sportive così floride e consolidate. Attendiamo gli esiti delle indagini». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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