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Indagato l’istruttore del sub morto

Il maresciallo Vito Sitran e il sindaco Daniele Nervo
Il maresciallo Vito Sitran e il sindaco Daniele Nervo
Il maresciallo Vito Sitran e il sindaco Daniele Nervo
Il maresciallo Vito Sitran e il sindaco Daniele Nervo

Svolta nell'inchiesta sulla morte dello speleosub polacco avvenuta giovedì ai Fontanazzi di Solagna. La procura di Vicenza ha indagato uno dei compagni di esplorazione nonchè istruttore di Grzegorz Betiuk, 29 anni, la vittima. Si tratta di Andrzej Kruczkowski, 48 anni, che ha guidato la spedizione in qualità di capo istruttore affinché due sub della compagnia potessero conseguire il brevetto ma non si è accorto che il giovane si stava infilando in una trappola mortale. Il quarto componente era invece il vice istruttore.

I carabinieri della stazione valligiana, guidati dal capitano Adriano Castellari e dal maresciallo Vito Sitran, e gli esperti dei vigili del fuoco, coordinati dal sostituto procuratore Alessia La Placa, stanno lavorando alacremente per ricostruire cosa è successo nell’insidiosa cavità, ritenuta dagli esperti una delle “università” dell’attività subacquea per le parti molto tecniche che la caratterizzano.

Betiuk e i compagni erano arrivati in Valle alcuni giorni fa. Insieme al capo istruttore, al suo vice e a un’altro amico, avevano già esplorato due grotte a Valstagna, al Ponte Subiolo e a Oliero. Restavano i Fontanazzi. I quattro amici sono arrivati all’ingresso della grotta nella tarda mattinata di giovedì, entrando in acqua verso mezzogiorno. L’incidente è avvenuto a un paio di metri di profondità e a circa 8 metri all’interno della cavità. Mentre i tre compagni di Betiuk hanno proseguito nella condotta principale, il sub è entrato in un cunicolo molto stretto. Dalle ricostruzioni effettuate dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza, sembra che Betiuk abbia sbagliato strada. Nell’operazione si è incastrato a testa in giù, rimanendo impigliato. Quando ha capito di essere in trappola ha tentato di tornare indietro, purtroppo senza riuscirci. Anche se le bombole gli garantivano abbondante autonomia, in pochi istanti la situazione è precipitata. Solo l’autopsia chiarirà l’esatta dinamica: il polacco potrebbe essere entrato in panico, perdendo completamente il controllo di sé, e aver mollato il respiratore, affogando; oppure potrebbe aver avuto un malore.

Poco più tardi, quando si sono accorti che Betiuk non c’era, gli altri tre sono tornati indietro. Lo hanno trovato senza difficoltà e hanno tentato di farlo uscire dall’anfratto, senza riuscirci, così sono usciti dalla grotta per dare l’allarme e poi sono rientrati per l’ultimo estremo tentativo. Non c’era però più niente da fare. La salma è stata recuperata dagli speleosub del soccorso alpino e dai sommozzatori dei vigili del fuoco.

Il corpo del 29enne è stato ricomposto all’obitorio del San Bassiano: il sostituto procuratore Alessia La Placa ha disposto l’autopsia, sequestrato le attrezzature e indagato Kruczkowski.

La tragedia ha sconvolto gli amici del giovane, che oggi torneranno a casa. In Valbrenta invece sono attesi i famigliari di Betiuk.

Francesca Cavedagna

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