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Bassano

Il virus colpisce anche i trentenni: uno grave

C'è anche un trentenne ricoverato nei reparti di terapia semintensiva dell'ospedale San Bassiano. È il più giovane paziente assistito nell'area Covid del centro ospedaliero di riferimento per il Distretto 1. È sottoposto giornalmente a una ventilazione che i medici definiscono «importante», seppur non invasiva come quelle adottate nei reparti intensivi, e l’aspetto più inquietante è che prima di contrarre il virus non era affetto da patologie pregresse. 
Il paziente, classe 1990, è l'esempio di come questa pandemia, a marcata differenza di quanto sostenuto dai negazionisti, soprattutto in questa seconda ondata non stia risparmiando nessuna fascia di età, nemmeno nelle sue evoluzioni più acute. Prima di contrarre il Covid il trentenne bassanese stava bene. Non ha mai avuto probelmi sanitari di sorta. All'inizio i sintomi accusati sono stati quelli di un malessere generale, poi è arrivata la febbre, anche alta, dopo giorni di letto non accennava a diminuire. Quindi i familiari preoccupati hanno deciso di accompagnare il giovane al Pronto soccorso. Qui, dopo tutti gli accertamenti specifici, gli è stata diagnosticata una polmonite bilaterale e una saturazione di ossigeno nel sangue di molto inferiore al limite salutare, quindi è scattato il ricovero immediato al decimo piano della struttura sanitaria di via Dei Lotti, dove da oltre un mese vengono assistiti i pazienti Covid positivi del distretto bassanese.

 Antonio Di Caprio, direttore medico dell’ospedale bassanese: «Come confermato anche dai dati nazionali - spiega -, rispetto alla prima ondata si sta registrando una marcata diversificazione delle fasce di età colpite dal virus. Adesso oltre ai grandi anziani, già ricoverati in primavera, nei reparti emergenziali ci sono anche pazienti di 30 o 40 anni».

Francesca Cavedagna

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