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Nel Bassanese

Il "trucco" anti-Dpcm dell’hotel: camera scontata e la cena è servita

C’è il virus, giù le serrande. Per i ristoratori, in tempi di semi-lockdown, la giornata lavorativa finisce alle 18: dopo quell’ora non si possono più servire pasti al tavolo. Questa è la regola. Ma c’è un’eccezione per gli alberghi e i clienti regolarmente registrati. Ai quali lo stop alle 18 non si applica e, se hanno prenotato una camera, possono regolarmente cenare. Così c’è già chi, pur di salvare la cena, offre pernottamenti a prezzi stracciati.

Accade anche nel Bassanese. A Cassola un hotel offre il pacchetto "cena più pernottamento" a 79 euro a coppia, dopotutto «in questo periodo, di regola, abbiamo camere libere e, con le restrizioni, la clientela non aumenterà di certo». E così basta prenotare una stanza ed essere regolarmente registrati: in cambio si riceve la possibilità di cenare a orari consueti. 

Per chi ha scelto questa soluzione si tratta di una misura per sopravvivere, per chi ha scelto di non applicarla siamo ai limiti della concorrenza sleale. E il dibattito si accende. 

Lorenzo Parolin

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