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Bassano

Il tecnico ferito: «Sotto il palco crollato non riuscivo a respirare»

Nicholas D’Amanzio nel letto dell’ospedale San Bassiano
Nicholas D’Amanzio nel letto dell’ospedale San Bassiano
Nicholas D’Amanzio nel letto dell’ospedale San Bassiano
Nicholas D’Amanzio nel letto dell’ospedale San Bassiano

«Una vongola semichiusa. Non c’è niente da ridere: sotto il peso delle strutture che mi sono crollate addosso mi sentivo esattamente così. Avevo il ginocchio spiaccicato contro il naso, i maxischermi che mi pesavano sulla schiena come macigni. Mi sono slacciato il caschetto di sicurezza perché mi faceva soffocare, intanto gridavo aiuto con tutto il fiato che avevo. Ricordo poco: solo l’angoscia e il dolore, la voglia di uscire il più in fretta possibile».
Mentre parla, Nicolas D’Amanzio, 28 anni, di Varese, è steso nel letto protettivo della stanza a lui dedicata al pronto soccorso del San Bassiano. Il tecnico, iscritto al Dams, che vuole diventare regista e ha già pronto un corto da presentare ai festival, è rimasto seriamente ferito l’altro ieri nel crollo della copertura del palco del concerto di Elisa in parco Ragazzi del ’99.
Cristian è stato assunto nel 2019 nella cooperativa che domenica l’ha portato a Bassano per il suo primo incarico per un tour importante. Con i colleghi è arrivato in città domenica, ha fatto sopralluoghi per vedere la zona del concerto. Era emozionato anche quando, verso le dieci di lunedì mattina, gli operai della ditta allestitrice del palco hanno terminato il montaggio e dato l’ok alla squadra che doveva salire ad allestire la parte tecnica.
«Dovevo contribuire al montaggio del led wall, il maxi schermo che fa da sfondo al palco: è composto da diversi pezzi che vanno uniti come le mattonelle di un pavimento - spiega Nicolas - Verso le tredici avevamo praticamente finito. Due colleghi erano dietro lo schermo per sistemare gli ultimi pannelli, io ero sul palco a controllare che fossero ben allineati. Ho sentito un rumore strano, ho alzato gli occhi, ho visto il soffitto spostarsi e mi sono girato verso la platea per correre via. E’ stata una questione di un attimo: tutto mi è crollato addosso. Mi sono trovato schiacciato sotto gli schermi, alcune lampade probabilmente hanno fatto da supporto al peso ben più importante della copertura crollata, ma tutto mi stava schiacciando. Sul collo e sulla schiena sentivo un peso insopportabile che mi schiacciava».
«I miei colleghi mi hanno soccorso subito - spiega ancora D’Amanzio - anche c’era il rischio che crollasse il resto della struttura: eravamo terrorizzati. Sono stati bravissimi, mi hanno estratto da quel groviglio con decisione, velocità ma anche con estrema cautela, badando a non muovermi troppo la schiena, e mi hanno lasciato nella stessa posizione fino all’arrivo dei sanitari. Ho quattro vertebre fratturate, ma non resterò paralizzato».
«Mi sento fortunato - prosegue il giovane -, ma ho una domanda: deve continuare così per la nostra categoria? I palchi sono i nostri uffici, è normale per un dipendente qualsiasi andare in ufficio e vedersi cedere il tetto in testa? Non penso proprio. Sono morti colleghi in questo modo, anche di recente. Credo sia ora di smettere di far sembrare questa cosa “normale”. E’ un incidente sul lavoro a tutti gli effetti, servono tutele decise e immediate. Ringrazio di cuore gli operatori dell’ospedale San Bassiano per tutto quello che hanno fatto, e per avermi fatto sentire a casa».
La prognosi di guarigione del tecnico è ancora in fase di valutazione ma pare supererà i 40 giorni. Oggi un’ambulanza lo trasporterà in Valle d’Aosta dove sarà assistito dai famigliari. Nel crollo è rimasto ferito anche Gianluca Ragusa, 33 anni, di Torino che, colpito a un braccio, ha riportando solo lesioni lievi. Il sito è ancora sotto sequestro, le indagini di Procura della Repubblica (che nominerà un perito), carabinieri e Spisal proseguono. Il concerto è stato rinviato al 3 agosto.

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Francesca Cavedagna

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