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Bassano

Il sogno di Stefano Gheller è realtà: un'auto speciale grazie alla solidarietà

L’annuncio di Zaia dopo la visita al 49enne di Cassola che ha ottenuto l’ok al suicidio assistito. Fondamentale il contributo del patron del gruppo Fassa Bortolo.
Il governatore Zaia insieme a Stefano Gheller
Il governatore Zaia insieme a Stefano Gheller
Il governatore Zaia insieme a Stefano Gheller
Il governatore Zaia insieme a Stefano Gheller

Quando la solidarietà può regalare le ali, anzi le ruote. Quelle di un mezzo speciale per poter muoversi da casa, anche se si è in carrozzina, e per poter respirare ancora una volta l’aria di mare, anche se la malattia rende tutto così difficile. Quel mezzo è a arrivato da poco nell’abitazione di Stefano Gheller, quarantanovenne di Cassola, affetto dalla nascita da una grave forma di distrofia muscolare. L’ha annunciato ieri a Venezia Luca Zaia, presidente del Veneto, ringraziando coloro che hanno voluto sostenere il sogno di Gheller, in particolare l’imprenditore trevigiano Paolo Fassa, patron del Gruppo Fassa Bortolo.

L'incontro tra Stefano Gheller e Zaia

Zaia lo scorso ottobre, insieme all’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, aveva fatto visita a Gheller. Lui, primo in Veneto, ha chiesto e ottenuto il suicidio medicalmente assistito. L’uomo soffre di una malattia degenerativa che gli ha portato via anche la mamma, che ha colpito pure la sorella, e ora da 34 anni lo costringe a vivere su una sedia a rotelle, attaccato a un respiratore. «Eppure Stefano ama la vita», ha ribadito con forza Zaia. La ama a tal punto da voler ancora assaporare tutto il bello che può offrire. Durante l’incontro con Zaia e Lanzarin, Gheller aveva raccontato di essere riuscito, la scorsa estate, a fare il bagno a Marina di Ravenna dove c’è una spiaggia attrezzata per disabili, grazie al supporto di volontari. «Governatore - gli aveva chiesto - perché non facciamo una cosa del genere anche in Veneto?». E la Regione si sta attrezzando.

La "promessa" del governatore

Poi Zaia aveva promesso un aiuto per l’acquisto di un nuovo mezzo con cui muoversi. «Quando sono andato a trovarlo - ricostruisce il presidente - mi ha fatto vedere l’auto, davvero mal ridotta, con il quale lo trasportano. E ho capito che serviva fare qualcosa. Serviva un nuovo mezzo speciale. Stefano mi aveva confidato che costava molto per lui, sui 32mila euro, e che gli mancavano poco più della metà dei soldi. Appena uscito mi sono detto che dovevamo dargli una mano». 
E così ha parlato della grande forza di Gheller, del suo spirito combattivo. E i primi duemila euro “di sconto” dal concessionario sono arrivati. E ora altri 16mila euro, versati dall’imprenditore trevigiano. «Fassa va citato: è un filantropo e nell’anonimato ha sempre fatto molto. Stavolta però merita un grazie pubblico», ha detto il presidente. Grazie al suo gesto Gheller, che aveva acceso un finanziamento importante per comprare l’auto, non avrà più pensieri.

Fine vita

Zaia ultimamente è tornato spesso ad affrontare temi etici che fanno molto discutere. «La mia posizione non nasce certo negli ultimi mesi - commenta -. Sono convinto che le istituzioni debbano garantire il massimo del supporto medico, psicologico ed economico. Poi il caso di Stefano è eclatante: lui ama la vita però, in linea con i dettami della sentenza della Corte costituzionale del 2019, ha chiesto il suicidio medicalmente assistito. Insomma, se dovesse arrivare al punto in cui le cure sono ormai inefficaci e la situazione irreversibile, ha chiesto di poter avere la possibilità di decidere. E il Comitato etico dell’Ulss 7 ha dato l’autorizzazione. Tornerò presto a trovare Stefano», promette. 

Cristina Giacomuzzo

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