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Il falso avvocato raggira la vedova

Sull’ennesima truffa indaga la polizia
Sull’ennesima truffa indaga la polizia
Sull’ennesima truffa indaga la polizia
Sull’ennesima truffa indaga la polizia

Le ha fatto credere che servivano soldi, tanti e subito, per evitare che il figlio finisse in cella. E si è portata via 15 mila euro. Ancora anziani vittime della meschina truffa dei finti operatori delle forze dell’ordine, che mandano un sedicente avvocato per incassare un’inesistente cauzione necessaria a “scarcerare” un parente presunto autore di un grave incidente stradale. Persone senza scrupoli, quelle che hanno raggirato una vedova residente in città, contattata per telefono da una donna che annunciava guai: «Suo figlio ha causato un incidente, era anche senza assicurazione, ora è detenuto in una cella di sicurezza della stazione dei carabinieri, per liberarlo servono 5 mila euro subito». Poi la visita di un finto legale che alla vittima ha portato via duemila euro in contanti e gioielli, parte dei quali di particolare valore affettivo perché doni del defunto marito. E così il valore del bottino è salito a 15 mila euro. Nei giorni scorsi la pensionata, poco dopo l’ora di pranzo, è stata contattata al telefono fisso da una truffatrice che ha dichiarato di chiamare a nome delle forze dell’ordine e l’ha informata di un incidente. «Signora, per liberarlo serve una cauzione di cinquemila euro in contanti, altrimenti sarà carcere immediato». Spaventata, la donna ha detto di non avere in casa tutti quei soldi ma di poter consegnare un po’ di denaro e altri valori. Una quarantina di minuti dopo un finto avvocato ha suonato il campanello qualificandosi come legale incaricato della cauzione. Si è fatto consegnare duemila euro, una collana, un anello e un orologio ed è svanito. Poco dopo è arrivata in visita la figlia della vittima, che ha trovato la madre sconvolta, si è fatta raccontare l’accaduto e ha telefonato al 113. La vittima, tra l’altro, non ricorda di aver consegnato spontaneamente il denaro, tanto che non si esclude l’ipotesi che sia stata confusa da una droga forse vaporizzata nell’aria. Le raccomandazioni fondamentali sono quelle di non aprire mai a nessuno e chiamare sempre le forze dell’ordine, 112 e 113, possibilmente da telefono mobile e non fisso che potrebbe essere controllato dai truffatori. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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