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Il Comune prende in pugno il Prunno

Un’immagine dell’attuale chalet del Prunno, che andrà rimosso entro  la fine di febbraioLa famiglia Leoni ha gestito l’area negli ultimi 13 anni
Un’immagine dell’attuale chalet del Prunno, che andrà rimosso entro la fine di febbraioLa famiglia Leoni ha gestito l’area negli ultimi 13 anni
Un’immagine dell’attuale chalet del Prunno, che andrà rimosso entro  la fine di febbraioLa famiglia Leoni ha gestito l’area negli ultimi 13 anni
Un’immagine dell’attuale chalet del Prunno, che andrà rimosso entro la fine di febbraioLa famiglia Leoni ha gestito l’area negli ultimi 13 anni

La riqualificazione dell’intera area con la costruzione di un elegante chalet: è questo il futuro che l’amministrazione comunale di Asiago vuole per il Prunno. Con la scadenza della concessione alla famiglia Leoni che nel frattempo, vista l’incertezza della situazione, ha deciso di cambiare strada e impegnarsi in un’altra avventura, il Comune di Asiago aveva indetto una manifestazione di interesse per la gestione dell’area. Aveva aderito solo una famiglia altopianese che si era dunque aggiudicata l’assegnazione senza la necessità di un bando vero e proprio. C’erano particolari ancora da definire come la durata della concessione, l’opportunità di acquistare l’attuale baita dalla famiglia Leoni o di realizzarne una nuova, e poi tante idee per rendere sempre più attrattivo questo luogo storico, che rappresenta ormai, grazie anche all’impegno di Edoardo, Itala e i loro collaboratori, un punto di riferimento importante per i turisti, soprattutto per le famiglie con bambini. Ma questo, almeno per il momento, non sarà possibile perché il Comune, in un improvviso dietrofront, con una direttiva di giunta, ha determinato la revoca della procedura negoziata per l’affidamento in concessione dell’area. Vale a dire che chi aveva già cominciato a fantasticare ed anche ad investire sul futuro proprio e della piana è rimasto con un pugno di mosche in mano. «Premetto che nessuno ha costretto la famiglia Leoni a lasciare il Prunno – specifica il sindaco Roberto Rigoni Stern –. La concessione è scaduta il 5 dicembre e non poteva essere automaticamente rinnovata in quanto bene pubblico che, in base alla normativa vigente, può essere assegnato solo con un nuovo bando aperto a tutti gli interessati a una futura gestione. Abbiamo dunque indetto la manifestazione di interesse che era andata a buon fine e alla quale i concessionari uscenti hanno deciso di non partecipare. Nel frattempo però, la giunta ha deciso di investire per la riqualificazione dell’intera area con la costruzione di una struttura ricettiva piccola ma attrezzata ed elegante. A breve affideremo l’incarico di progettazione andando alla ricerca dei fondi necessari. Dopodiché verrà istituito l’apposito bando per l’assegnazione della gestione». Nella revoca si specifica che, trattandosi di avviso pubblico, l’Amministrazione comunale ha la facoltà di interrompere in qualsiasi momento, per ragioni di sua esclusiva competenza, il procedimento avviato, senza che i soggetti richiedenti possano vantare alcuna pretesa. Nel frattempo agli ex concessionari è stato intimato di procedere alla completa rimozione delle strutture di proprietà entro il 28 febbraio 2020. «Non è nostra volontà fare polemica – premette Edoardo Leoni – Siamo partiti costruendo da zero una baita che avremmo fatto certamente migliore con un progetto di lunga durata, ma cinque rinnovi in tredici anni ci hanno condizionato. Ci ha fatto piacere che, durante gli ultimi giorni di apertura, il regista Guadagnino abbia scelto la nostra baita come location per il suo film. Ci spiace molto lasciare Asiago. Certo ci avrebbe fatto piacere se, in questi 13 anni, qualche amministratore fosse venuto a trovarci per darci un consiglio, una critica o una pacca sulla spalla». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefania Longhini

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