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Pozzoleone

Il Comune "adotta"
un nomade e lui
svolge lavori utili

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Dylan durante i lavori "utili" lungo una strada di Pozzoleone
Dylan durante i lavori "utili" lungo una strada di Pozzoleone
Dylan durante i lavori "utili" lungo una strada di Pozzoleone
Dylan durante i lavori "utili" lungo una strada di Pozzoleone

A Pozzoleone c’è un nomade che per farsi accogliere e accettare in paese, insieme alla moglie e ai tre figlioletti, ogni giorno si dedica ai lavori socialmente utili pulendo strade, cimiteri e occupandosi della manutenzione del verde. Il patto è stato siglato dallo stesso primo cittadino, ma la condizione è chiara: nel Comune dovrà restare solo la sua famiglia, niente più assembramenti di carovane come in passato, oppure l’accordo salta, si chiamano le forze dell’ordine e fuori tutti, per sempre. 

 

Lui si chiama Dylan, è poco più che trentenne, ed è il sinti “adottato” dal Comune. Il giovane quasi ogni giorno passa negli uffici del municipio dove gli viene fornito il materiale che gli serve per eseguire i lavori socialmente utili. A seconda delle specifiche necessità quotidiane dettate dal calendario amministrativo, Dylan si occupa della pulizia delle strade, dello stralcio del verde, della manutenzione del campo santo: insomma fa quello che serve, di buona lena e senza battere ciglio. In cambio l’Amministrazione consente a lui e alla sua famiglia di stanziare nelle aree comunali a rotazione. «L’accordo è che rimanga solo lui con la sua famiglia - specifica il sindaco Tomasetto - e che si adoperi con costanza nei lavori, rispettando tutte le regole. Il ragazzo garantisce che non entrino nel territorio comunale altri nomadi: per la nostra collettività è la cosa più importante perché la situazione a Pozzoleone adesso è finalmente sotto controllo. Questo baratto amministrativo funziona: noi lo ospitiamo e lui lavora gratuitamente per il Comune. Tutti gli altri restano fuori». 

Francesca Cavedagna

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