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Il cantiere è all’asciutto I lavori del Ponte Vecchio procedono senza intoppi

A giorni i “castelli” saranno rimossi dalle stilateTolta l’acqua dal cantiere, i lavori sono ripresi immediatamente. FOTOSERVIZIO CECCON
A giorni i “castelli” saranno rimossi dalle stilateTolta l’acqua dal cantiere, i lavori sono ripresi immediatamente. FOTOSERVIZIO CECCON
A giorni i “castelli” saranno rimossi dalle stilateTolta l’acqua dal cantiere, i lavori sono ripresi immediatamente. FOTOSERVIZIO CECCON
A giorni i “castelli” saranno rimossi dalle stilateTolta l’acqua dal cantiere, i lavori sono ripresi immediatamente. FOTOSERVIZIO CECCON

La paura è passata e il cantiere del Ponte degli Alpini ora può ripartire. La piena del fiume Brenta di venerdì mattina non ha sorpreso la ditta Inco, che era corsa ai ripari in anticipo rimuovendo dall’area tutti i mezzi d’opera. Di conseguenza, la massa d’acqua di circa 400metri cubi al secondo nel picco della piena ha creato danni soltanto agli argini delle ture, rotti in più punti. Per tutta la giornata di venerdì, l’azienda ha monitorato la situazione, in attesa che il Brenta tornasse a un deflusso normale per poter ripristinare l’area di cantiere. A metà pomeriggio il ponte, chiuso nella mattinata in via precauzionale, è stato riaperto. In un primo momento, si pensava di aspettare lunedì per entrare in azione con le pompe per liberare il sito dall’acqua.. Già ieri, però, l’altezza del fiume è tornata a un livello accettabile e perciò la Inco non ha perso tempo e ha messo in moto le pompe. Allo stesso tempo, i tecnici si sono messi a lavoro per riparare gli argini delle ture, rinforzandoli con terra e pietra. Verso le 17.30 di ieri, l’area del cantiere era tornata all’asciutto. Il cronoprogramma non subirà quindi altre variazioni e la prossima settimana si procederà con lo smontaggio dei “castelli”. Da domani, s’inizieranno a rimuovere le due grandi strutture in acciaio che in queste settimane hanno assolto alla funzione di sostenere il ponte al posto delle due stilate. Dopodiché si procederà con il completamento della sistemazione di queste ultime, che sono comunque già in grado di sostenere il ponte autonomamente grazie all’inserimento di colonne e saette. Serve però terminare la posa dei rivestimenti. Sempre venerdì, mentre infuriava la piena del Brenta, è arrivato in città tutto il legno necessario per i puntoni che andranno a completare i rostri. Si tratta delle strutture in legno che si trovano davanti alle stilate e che hanno una funzione ben precisa per il sostegno del monumento. Restano ancora da decidere invece le sorti delle quattro travi Casarotti, le parti storiche oggi completamente ammalorate e che un tempo servivano per sostenere le stilate. Ne sono già state rimosse due e al loro posto sono state posate delle travi in acciaio inox. L’Amministrazione ha chiesto quindi alla Soprintendenza se sia necessario mantenere le Casarotti lo stesso, inserendole all’interno delle strutture in acciaio o se invece si possa trovare per loro una destinazione diversa.«Al momento non è ancora arrivata la risposta della Soprintendenza - riferisce l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Campagnolo -. Noi a questo punto però saremmo più propensi a non inserirle e a portarle magari in museo per renderle fruibili alla cittadinanza». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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