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«I lupi minacciano tutta la comunità»

Malga Lisser, dove è avvenuta l’ultima predazione
Malga Lisser, dove è avvenuta l’ultima predazione
Malga Lisser, dove è avvenuta l’ultima predazione
Malga Lisser, dove è avvenuta l’ultima predazione

«Qui si deve decidere: o l’uomo o i lupi». È arrabbiato il sindaco di Enego, Ivo Boscardin, dopo l’ennesima predazione avvenuta nelle malghe di Marcesina. Dopo la notte trascorsa dai malghesi a cacciare i lupi dalle mandrie, che comunque sono riusciti a uccidere una manza alla malga I lotto Marcesina, anche le notti scorse i malghesi organizzati in squadre le hanno trascorse a rincorrere un branco di cinque lupi per mettere al sicuro gli animali. Un’azione di disturbo in buona parte efficace ma che l’estensione della piana non permette essere risolutiva. Tanto che alle prime ore del giorno successivo un’altra manza è caduta vittima del branco. Questa volta è toccata alla mandria di Marco Dalla Palma, al pascolo di malga Lisser, e la predazione è avvenuta a qualche centinaio di metri dall’omonimo forte sopra il rifugio Tombal, che si trova lungo la strada di collegamento tra Enego paese e la piana. «I lupi sono sempre più vicini – commenta Boscardin – e sembra che nulla li dissuada ad avvicinarsi alle mandrie. Qua siamo arrivati a un bivio: le istituzioni devono scegliere se tutelare l’uomo e le attività umane tradizionali oppure se consegnare la montagna al lupo». Le preoccupazioni di Boscardin vanno oltre il problema, pur grave, delle predazioni. «È in gioco un sistema interconnesso tra alpeggio, turismo, lavoro ed economia sociale – continua -. La questione non si ferma alle sole predazioni: con la continua crescita dei branchi i malghesi sono sempre più restii a caricare le malghe. Faticano a trovare animali in affitto per rispettare le condizioni di concessione legate al numero di bovini. Se non caricano o non riescono a pascolare tutta la superficie d’alpeggio, in pochi anni cresceranno rovi e sterpaglie che non solo aumenteranno il pericolo di incendi ma renderanno la piana molto meno appetibile turisticamente e quindi anche il comparto turistico ne soffrirà. Togli l’allevamento e il turismo e puoi dichiarare finita la vita a Enego. Altra questione non certo secondaria – conclude – è l’aspetto economico per il Comune. Già Vaia ha distrutto i boschi, eliminando una delle principali entrate per le casse comunali, e se Enego perde anche gli affitti delle malghe, l’Amministrazione non potrà più provvedere ai bisogni dei suoi cittadini. In pratica i lupi rischiano di far fallire Enego, non solo come Comune, ma come comunità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gerardo Rigoni

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