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I ladri gli puntano il cacciavite alla gola

L’abitazione presa di mira dai malviventi che hanno minacciato il proprietario con un cacciavite
L’abitazione presa di mira dai malviventi che hanno minacciato il proprietario con un cacciavite
L’abitazione presa di mira dai malviventi che hanno minacciato il proprietario con un cacciavite
L’abitazione presa di mira dai malviventi che hanno minacciato il proprietario con un cacciavite

«Li ho visti accucciati vicino alla siepe di casa, gli ho chiesto cosa volessero e loro mi hanno puntato per due volte un lungo cacciavite al collo. Sono riuscito a schivarlo per pochi centimetri, sono fuggiti quando mi sono messo a urlare. Mi è andata bene, ma tremo ancora». E’ la testimonianza di Paolo Benetti, agente di commercio di 45 anni, residente insieme alla famiglia a Mussolente in via 11 settembre, a poche decine di metri dal municipio. L’aggressione è avvenuta nella serata di sabato, quando le vie del paese erano affollate da migliaia di podisti che hanno partecipato alla camminata alpina. Probabilmente la banda sapeva che quella sera molti residenti sarebbero stati fuori casa per partecipare all’evento; probabilmente pensava che sarebbe stato il momento perfetto per mettere a segno furti a raffica senza essere disturbata. «Mancavano pochi minuti alle 21 quando sono uscito a fumare una sigaretta - racconta Benetti - ho sentito una macchina di grossa cilindrata arrivare nel parcheggio esterno, poi dei passi percorrere il vialetto della corte comune. Ho visto accovacciati due uomini: uno alto circa un metro e settanta, occhi di ghiaccio e accento dell’Est, l’altro più di un metro e novanta, un vero armadio, mi fissava stando muto. Ho chiesto loro cosa stessero facendo. Si sono alzati con calma, gliel’ho richiesto alzando la voce perché i vicini mi sentissero, allora quello più basso mi è venuto incontro puntandomi il cacciavite alla gola e dicendo che non dovevo urlare». «Hanno fatto qualche passo indietro, allora ho iniziato a gridare: “Maledetti” - continua l’agente di commercio -. L’ho fatto diverse volte, con tutto il fiato che avevo in corpo, per richiamare l’attenzione dei vicini. A quel punto il malvivente mi ha nuovamente puntato il cacciavite alla gola, l’ho schivato facendo un balzo indietro. Nel frattempo i vicini si sono affacciati, ho detto loro di chiamare i carabinieri e ai malviventi che a casa avevo bimbi piccoli, allora sono fuggiti». Nel parcheggio c’era un’Audi A6 di colore bianco.«I due sono saliti dietro: c’era un complice alla guida e forse un altro sul posto del passeggero. Sono schizzati via in pochi secondi. I carabinieri sono arrivati immediatamente, solo quando li ho visti mi sono calmato. Per fortuna mia moglie e la nostra bimba non si sono accorte di nulla. La prossima settimana nascerà il nostro secondogenito. Ho impedito che svaligiassero le nostre case. Non è la prima volta che succede nel nostro complesso, nel 2014 ci avevano svuotato l’appartamento». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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