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Cassola

«Ha spacciato un chilo di cocaina»: arrestato 50enne

Un chilo di cocaina. È la ragione per la quale la polizia ha arrestato, l’altra mattina, nella sua abitazione di San Giuseppe di Cassola, Paolo Ceccato, 50 anni. Titolare di un’azienda di Pederobba, nel Trevigiano, era stato arrestato in passato in Brasile sempre per reati legati agli stupefacenti. A catturarlo, gli agenti della questura di Udine, con la collaborazione dei poliziotti del commissariato di Bassano, in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice della città del Friuli Venezia Giulia.

In carcere, con Ceccato, è finito anche un cittadino dominicano. Altri immigrati sarebbero indagati in libertà. Ceccato, assistito dall’avv. Roberto Rigoni Stern, sarà interrogato la prossima settimana per rogatoria, e avrà modo di difendersi dalle contestazioni. Attualmente è recluso a San Pio X, a Vicenza.

Il blitz è scattato dopo una lunga indagine, avviata lo scorso anno. Gli inquirenti erano venuti a conoscenza di un traffico di cocaina che interessava Udine e alcune cittadine del circondario, fino a Latisana. Per questo avevano organizzato un blitz, arrestato un cittadino dominicano. In quell’occasione, da un appartamento di Udine, vi fu un fuggi fuggi. All’interno, secondo quanto ricostruisce oggi la procura, c’era anche Ceccato. 
Le accuse In base a quanto emerso, grazie anche alla collaborazione di uno degli indagati, nel corso del lockdown dello scorso anno un gruppo di spacciatori dominicani della zona di Udine si erano trovati in difficoltà con i rifornimenti. La richiesta di stupefacente era molto elevata, e di droga di qualità ne circolava sempre meno. Per questo, ad uno di loro era venuto in mente di cercare Ceccato, che aveva incontrato tempo prima e che gli aveva riferito di avere la possibilità, tramite altre persone, di recuperare droga. Il dominicano quindi, attraverso un amico in comune, aveva cercato il bassanese, ordinandogli un chilogrammo di cocaina a 35-40 euro al grammo. In totale, 40 mila euro. L’incontro sarebbe avvenuto nel maggio dello scorso anno a Udine, in casa di un immigrato: il vicentino si sarebbe presentato con la cocaina, che sarebbe stata esaminata dai presenti; quindi uno ne avrebbe comprato mezzo chilo, un altro 200 grammi, un terzo 100. E gli ultimi due etti? Potrebbe esserseli portati via Ceccato, ma sul punto sono in corso approfondimenti d’indagine. Sulla scorta di questa ricostruzione, la procura udinese ha chiesto e ottenuto l’arresto per il bassanese, riconosciuto da uno degli organizzatori dell’incontro, e di un altro dominicano. Sono in corso verifiche per comprendere da dove provenga quella droga, e chi l’abbia eventualmente ceduta a Ceccato. 

L’indagato, che era stato coinvolto in un complesso giallo internazionale per un presunto rapimento alcuni anni fa, dal quale è stato completamente scagionato - ha anche ottenuto un risarcimento dei danni dallo Stato italiano per ingiusta detenzione - aveva conosciuto il carcere in Brasile, dove ha vissuto in passato prima di rientrare in Italia nel 2013. Ha scontato un periodo di detenzione nelle galere carioca proprio per reati legati agli stupefacenti, ma da quanto è tornato nel Vicentino non ha mai avuto grane con la giustizia. Gli inquirenti sono convinti invece che lo scorso anno abbia ceduto quella partita importante di cocaina ad un gruppo di dominicani, e che fosse in grado di procurarsi droga su richiesta. Le persone a lui vicine lo difendono a spada tratta, convinte che si tratti di un errore giudiziario. Ora spetterà a lui difendersi dalle accuse.

Diego Neri

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