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Asiago

Giallo dell'anziana morta a Catania. «In auto fino in Sicilia, poi il pranzo anche se non avrebbe dovuto»

In attesa dell'autopsia sulla pensionata, emergono dai parenti una serie di dettagli sulle ultime settimane di Maria Basso
La vittima Maria Basso, 80 anni, morta venerdì in Sicilia
La vittima Maria Basso, 80 anni, morta venerdì in Sicilia
La vittima Maria Basso, 80 anni, morta venerdì in Sicilia
La vittima Maria Basso, 80 anni, morta venerdì in Sicilia

«Noi crediamo che Maria sia stata convinta, in un momento in cui le forze le stavano venendo meno, che a Catania sarebbe tornata giovane. Avrebbe ripreso a camminare, si sarebbe rimessa. E invece è morta in due settimane, credo le peggiori che abbia vissuto».

La testimonianza della cugina

A parlare è Roberta Basso, cugina di primo grado di Maria Basso, la pensionata di 80 anni di Asiago morta venerdì scorso in ospedale a Catania. Roberta, con gli altri tre cugini, fra cui Mario, di Asiago, che una settimana fa ha sporto querela dai carabinieri per circonvenzione di incapace, è in attesa del nulla osta della procura per poter organizzare i funerali, che si dovrebbero celebrano sull'Altopiano di Asiago. Non è escluso che il magistrato etneo, oppure quello berico, il pubblico ministero Caudia Brunino, dispongano l'autopsia sull'anziana. Anche perché alcuni accertamenti sul decesso, secondo i parenti, sarebbero doverosi.

 

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«Così è stata convinta a trasferirsi a Catania»

«La lontana parente siciliana, Paola, aveva conosciuto Maria in settembre, in occasione del suo 80esimo compleanno: mia cugina aveva chiamato i parenti che voleva attorno a sé per la ricorrenza. Poi, con il tempo, l'ha convinta a trasferirsi a Catania, dove abita lei, ma anche a fare diverse altre cose».

In primo luogo a lasciare esterrefatta Roberta è stato il viaggio: «Sono andati a prenderla il primo dicembre, a Villa Rosa. Avrebbero dovuto riportarla la sera, e invece sono partiti, in auto, per Catania. Un viaggio interminabile, soprattutto per un'anziana come Maria, che soffriva di diversi disturbi. Sono arrivati a mezzanotte e mia cugina è stata accolta dalla casa di riposo Nuova Veteres». Così ha saltato la fisioterapia programmata ad Asiago, e chissà se ha assunto i farmaci prescritti.

Dopo il pranzo a Catania, la chiamata al 118

«Maria mangiava solo brodini, o omogeneizzati, o comunque cibi triturati. Invece, l'11 dicembre i siciliani sono andati a prenderla e l'hanno portata a casa loro. Ci hanno riferito che Maria ha mangiato gli spaghetti. Nel pomeriggio, al rientro in casa di riposo, non stava bene: il medico ha chiamato il 118, l'hanno accompagnata in ospedale in codice rosso perché il cibo le era finito nelle vie respiratorie. Poverina, non era certo in grado di fare un pranzo come un tempo».

I parenti di Asiago vogliono conoscere la verità

Roberta, al pari degli altri cugini, accanto al dolore per la scomparsa della parente amata, vuole ora conoscere la verità e se vi siano responsabilità in quanto è accaduto. Mario ha firmato la querela a nome di tutti, e si attendono gli sviluppi dell'indagine. Sono in corso accertamenti di natura patrimoniale, per comprendere le effettive proprietà della ricca possidente, che aveva vissuto in modo Paesi del mondo lavorando in ambasciata.

A caccia del secondo testamento

E poi gli inquirenti sono a caccia anche di un secondo testamento - oltre a quello depositato da un notaio molti anni fa, in cui lasciava tutto in beneficenza - che Basso avrebbe redatto negli ultimi giorni prima di morire. «Mi dispiace che Maria sia stata male, non se lo meritava. Era una persona di cultura, generosa e molto affabile, che è stata sradicata dal suo ambiente andando a morire lontano». 

Diego Neri

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