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La tragedia di Bassano

Tragico schianto dopo la festa: la vittima 20enne era calciatore e attore

Nel tragico schianto di domenica notte ha perso la vita Giacomo Del Fiacco, 20 anni, compiuti lo scorso dicembre, residente a Nove in via Gramsci, che viaggiava a bordo di una Mercedes A 180 condotta da Giovanni Bassetto, 25 anni, di Marostica. A bordo anche una loro amica diciassettenne, pure lei marosticense. I tre amici stavano tornando a casa da una festa a Liv Club di via Gaggion Basso. 

Sognava di diventare attore Giacomo Del Fiacco. Aveva la potenzialità: ne è convinta Mira Topcieva che con il marito Alessandro Pozzato è responsabile della Mira Project, agenzia vicentina specializzata nella gestione e nella formazione di attori e servizi per produzioni cinematografiche, teatrali e televisive. Mentre il marito segue il settore produzione e amministrativo, Mira è una talent scout. Lei ha scoperto le qualità di Giacomo, così come del fratello maggiore Leonardo, quando ancora frequentava le scuole elementari di Nove dove l'agenzia era stata chiamata per tenere dei corsi di recitazione. «Poco dopo l'inizio dei corsi - ha affermato la talent scout - abbiamo proposto i fratelli Del Fiacco per un film molto importante, incentrato sulla pedofilia, "Ruggine", del 2011, in Puglia con Accorsi, Solarino e Mastandrea. Con Giacomo e Leonardo c'era il papà. Poco tempo dopo Giacomo è stato chiamato per "Diminuta", film di produzione brasiliana, girato nel Vicentino, con un notissimo attore di quel paese, Reynaldo Gianecchini e con Giancarlo Giannini nella parte del nonno. Successivamente Giacomo - ha aggiunto Mira Topcieva, iscritta al gruppo di agenti dello spettacolo associati di Roma - è stato tra i protagonisti di una "docufiction" che ha ottenuto un notevole successo, "Il ghetto di Venezia, 500 anni". L'attore ha poi girato nel 2018, il cortometraggio "Soli, insieme" nel quale è stata affrontata la tematica di persone che si chiudono in casa interrompendo ogni contatto sociale. «La tragedia - ha affermato l'agente - ci addolora moltissimo. Giacomo aveva un talento naturale. Mentre il fratello Leonardo aveva preferito a un certo punto il calcio allo spettacolo, lui continuava a fare provini, anche in Rai. Era riservato, simpatico, professionale. Davanti alla macchina da presa si trasformava. Alle prove arrivata sempre ben preparato. Era fotogenico e aveva lo sguardo di ragazzo vissuto. Piaceva ai registi. Da ragazzino interpretava ruoli drammatici». 

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