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«Gelicidio eccezionale» Ma i sindaci attaccano su asfalto e variante

Ermando BombieriUn’immagine del l’incidente a catena di lunedì sulla Valsugana
Ermando BombieriUn’immagine del l’incidente a catena di lunedì sulla Valsugana
Ermando BombieriUn’immagine del l’incidente a catena di lunedì sulla Valsugana
Ermando BombieriUn’immagine del l’incidente a catena di lunedì sulla Valsugana

Il maxi-incidente in Valsugana è stato causato da un evento eccezionale, difficilmente prevedibile. Questa la conclusione del Comitato operativo viabilità (Cov), riunitosi ieri in Prefettura a Vicenza, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle forze dell'ordine intervenute sul luogo del disastro. Presente anche l'Anas, che ha informato che farà il possibile per affinare la valutazione delle previsioni meteorologiche. «Si è trattato però di un fenomeno atmosferico di caratteristiche eccezionali, provocato dalle basse temperature del fondo stradale sul quale si è abbattuta una quantità minima di pioggia - afferma il vice capo gabinetto della Prefettura, Riccardo Stabile - Le condizioni meteo non destavano particolare preoccupazione. Fortunatamente la macchina dei soccorsi ha funzionato bene». Il Cov, dunque, “assolve” Anas e manutentori della strada. In ogni caso, attiverà comunicazioni più profonde con il Trentino, proprio per potenziare previsioni e interventi in caso di future emergenze. Ma sulla sicurezza della statale 47 i sindaci hanno una lunga lista di richieste. Asfaltature, manutenzioni e definitiva soluzione al nodo di Carpanè sono le istanze avanzate dai primi cittadini per evitare che la strada si trasformi in un imbuto pericoloso. In territorio vicentino la statatele non gode dello stesso trattamento che si nota appena varcato il confine con il Trentino. Lo afferma a chiare lettere il sindaco di Cismon, Luca Ferazzoli: «In Veneto è evidente il degrado della strada - tuona -. È tempo di riprendere definitivamente in mano tutta la Valsugana e sistemarla». Le questioni aperte sono due. La prima riguarda le manutenzioni ordinarie e, soprattutto, le asfaltature. «Nella parte vicentina, la sistemazione del manto stradale avviene a singhiozzo - riferisce Ferazzoli -. Inoltre, in alcune parti del tratto del maxi-incidente manca il guard-rail. Cosa che ha provocato l’uscita delle auto dalla carreggiata e le cadute nelle scarpate. Così non si può andare avanti». Un retroscena sulle mancate asfaltature lo rivela il sindaco di San Nazario, Ermando Bombieri. «Anas, come scritto nero su bianco da un’ordinanza, doveva asfaltare alcuni tratti della strada tra il 14 novembre e il 31 dicembre - riferisce il primo cittadino -. Non abbiamo però ancora visto nulla». Resta da chiarire anche la questione dello spargimento del sale sulla carreggiata, per la quale Anas ha aperto un’inchiesta interna per fare luce sull’azienda incaricata del servizio, la Caramori Piante di Rovigo. «Non so quali siano i termini precisi della convenzione tra Anas e la ditta in questione - prosegue Bombieri - ma credo che in certi periodi dell’anno sarebbe sicuramente opportuno potenziale i passaggi per lo spargimento del sale». L’altra grande questione riguarda la soluzione del nodo di Carpanè, che crea ingorghi sulla statale con il conseguente aumento del rischio incidenti. I sindaci chiedono alle istituzioni di attivarsi per utilizzare gli otto milioni stanziati per la viabilità della statale. «Il progetto preliminare è stato approvato il 26 novembre scorso - afferma Ferazzoli -. Ad Anas sono stati assegnati con delibera Cipe 65 del 2017 otto milioni di euro per la progettazione successiva e ha intrapreso la progettazione definitiva. Penso che sia un'opera dovuta al territorio bassanese, visto che abbiamo avallato la scelta della Valdastico Nord per dirottare il traffico pesante». Un ruolo fondamentale lo avrà sicuramente il nuovo comune unico Valbrenta. «Chi lo guiderà - conclude Ferazzoli - avrà il compito di collaborare con Anas per valutare le soluzioni migliori». Posizione condivisa pure dal sindaco di Valstagna Carlo Perli: «La fusione potrà aiutare a portare a termine l’importante progetto di sistemazione della statale - afferma -. È inutile continuare a procedere con soluzioni tampone». •

Enrico Saretta

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