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Finco: «Non mi candido ma adesso per il sindaco scocca l’ora della Lega»

Elena Pavan, candidata in pectore della Lega, con Matteo SalviniNicola Finco in una foto di repertorio a Bassano, davanti al Ponte degli Alpini CECCON
Elena Pavan, candidata in pectore della Lega, con Matteo SalviniNicola Finco in una foto di repertorio a Bassano, davanti al Ponte degli Alpini CECCON
Elena Pavan, candidata in pectore della Lega, con Matteo SalviniNicola Finco in una foto di repertorio a Bassano, davanti al Ponte degli Alpini CECCON
Elena Pavan, candidata in pectore della Lega, con Matteo SalviniNicola Finco in una foto di repertorio a Bassano, davanti al Ponte degli Alpini CECCON

Nicola Finco, lei è ormai presente a molte riunioni preelettorali del centrodestra. Si parla di lei come del possibile candidato sindaco che metterebbe d’accordo tutti. Lo escludo. Non mi muovo dalla Regione, anche se Bassano è la mia città. Però va detto chiaramente: questa volta esprimere il candidato sindaco del centrodestra tocca alla Lega. Gli alleati sono d’accordo? L’unità è l’obiettivo. Stiamo facendo sintesi, non credo ci saranno problemi. Dettate condizioni? Assolutamente no. Abbiamo un tavolo a quattro che comprende noi, Impegno, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ed è aperto a tutto il resto. A Elena Donazzan, per esempio? Non è certo fuori. In questo momento non ha un vero e proprio contenitore politico, ma c’è Alessio Savona in consiglio comunale, una persona che rispettiamo. Alla lista Rinascita-Bassano senza censura? Non so se riusciranno a formare una lista. Se volessero proporre nominativi ascolteremo anche loro, beninteso senza far diventare il nostro preciso progetto un calderone. Attenzione, però: una cosa è il mondo virtuale, un’altra il mondo reale. Facebook dà visibilità e consensi ma l’impegno politico-amministrativo è ben diverso. A proposito, i Cinque Stelle? E’ pensabile un’alleanza come nel governo nazionale? Nessun accordo con i Cinque Stelle per le amministrative. Se lei si tira fuori, è automatico che la candidata sarà Elena Pavan. E’ ancora presto, credetemi, altrimenti l’avremmo già annunciata. E’ stata legittimamente proposta dal direttivo cittadino e gode della fiducia di tutti, ma non si tratta dell’unica opzione. Sono più importanti i programmi delle cariche, e soltanto una volta definiti questi passeremo alle investiture. Cosa ancora non torna all’appello? Vogliamo fare un percorso più inclusivo, coinvolgendo associazionismo, mondo civico, giovani. Realtà che hanno anche persone da proporre. Ha ragione Luigi D’Agrò quando dalle colonne del Giornale di Vicenza ha sottolineato che il centro sarà decisivo. Per la Lega è ora di dare un’immagine moderata dal punto di vista amministrativo, ovviamente senza derogare ai suoi capisaldi. Prima d’ora la Lega ha sempre avuto difficoltà a Bassano. Qui siamo stati a lungo i fratelli minori del centrodestra, ma ora i numeri parlano a nostro favore. Questo ci è riconosciuto anche dagli alleati. E’ il momento di portare freschezza in città, come è già avvenuto con il ricambio amministrativo nei Comuni limitrofi. Insomma, Bassano si faccia coraggio. Roberto Marin di “Impegno” vicesindaco? Davvero non abbiamo ancora parlato di posti in giunta. Sicuramente Marin è un bravo professionista e un bravo amministratore. Il forzista Mariano Scotton? Altro ottimo elemento. Temete il centrosinistra o avete già in tasca sondaggi che vi rendono tranquilli? Mai abbassare la guardia. Hanno il vantaggio di aver governato per dieci anni. Qual è il primo segnale di discontinuità che intendete dare rispetto all’attuale amministrazione? Al di là di viabilità e opere pubbliche, è molto più importante che Bassano torni leader. L’abbiamo visto con Etra e con la Conferenza dei sindaci: non si è saputo fare sistema, il Bassanese è rimasto debole perché non ha mai ragionato in termini di area vasta. Non è stata tutta colpa di Cimatti o Poletto, ma l’amministratore puramente civico alla fine resta più isolato all’esterno e ostaggio dei partiti all’interno. E’ tempo che torni in campo la politica. •

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