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Altopiano

Dopo le razzie
un recinto anti-lupi
elettrificato

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L'installazione del nuovo recinto
L'installazione del nuovo recinto
L'installazione del nuovo recinto
L'installazione del nuovo recinto

Seicento metri lineari di recinzione e 2.400 metri di filo elettrificato sono stati installati dai tecnici della Regione Veneto, insieme ai volontari della sezione Grandi Carnivori del Cai regionale, a Malga Campo Cavallo, nella piana di Marcesina di Enego, sull'Altopiano di Asiago, per proteggere il gregge di un'azienda dalle predazioni del lupo. Si tratta dell'ottavo intervento della Direzione agroambiente caccia e pesca della Regione, in accordo con la Reggenza dei Sette Comuni e con il supporto del Cai, a tutela degli allevatori che portano il proprio bestiame d'estate nelle malghe dell'Altopiano. Il 31 luglio scorso un branco di predatori aveva fatto strage di 43 pecore a Malga Campo Cavallo, custodite in una recinzione mobile ma senza i parametri minimi di elettrificazione.

La Regione Veneto ha fornito reti, pali in vetro resina, filo elettrificato ed elettrificatore con pannello solare e tutti gli accessori in comodato d’uso gratuito, fino al termine della stagione di monticazione. L’allevatore si è procurato la batteria e ha messo a disposizione i pali di legno già presenti in loco e l’attrezzatura necessaria. «Di fronte alla minaccia arrecata dal lupo alle attività di pascolo e di allevamento all’aperto - commenta l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan - la Regione sta assicurando non solo il pieno indennizzo dei capi vittime delle predazioni, ma soprattutto pronta assistenza ad allevatori e pastori. In otto casi su 10 gli attacchi del lupo hanno preso di mira bestiame privo di qualsiasi tipo di protezione oppure contenuto in recinti inefficienti o inadeguati. Per questo la Regione sta intervenendo, con i propri tecnici e con proprie risorse, per installare protezioni idonee e aiutare gli allevatori ad adottare tutte le strategie di prevenzione a difesa dell’attività delle 700 malghe presenti nel territorio regionale e della sopravvivenza dell’economia montana».

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