<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Tezze sul Brenta

«Sono stata
accoltellata»
Una messinscena

.
La bicicletta della donna sul luogo del presunto accoltellamento
La bicicletta della donna sul luogo del presunto accoltellamento
La bicicletta della donna sul luogo del presunto accoltellamento
La bicicletta della donna sul luogo del presunto accoltellamento

Accoltellata alle spalle da «un uomo di colore» finisce in rianimazione. Ma la lama acquistata, poche ore prima, dalla stessa vittima sessantenne che aveva denunciato l'aggressione al 112, ieri pomeriggio, mette gli inquirenti sulla pista giusta: la violenza non era mai accaduta. Era soltanto una simulazione. La donna è stata quindi denunciata in stato di libertà per simulazione di reato e procurato allarme.

A stridere, fin dall'inizio, con le dichiarazioni fornite a caldo dalla vittima, è stato il sopralluogo effettuato dai carabinieri a Tezze sul Brenta, località Stroppari, dopo che una telefonata al 112 segnalava una donna accoltellata e riversa in strada. Ieri è iniziata così la ricerca di qualcosa che potesse aiutare le indagini. Ed infatti, in un campo, è stato trovato un coltello da cucina sporco di sangue, dei guanti monouso e la custodia dell’arma che sembrava nuova.

 

I carabinieri hanno scoperto quale fosse il negozio dov'era avvenuto l'acquisto e le immagini della videosorveglianza interna hanno rivelato che era stata la donna stessa a comprare il coltello, circa 30 minuti prima della denunciata aggressione.

 

Altri investigatori nel frattempo hanno sentito i familiari e i conoscenti: è emerso che c'erano circa 30mila euro che la famiglia della vittima non sapeva che fine avesse fatto. Inoltre, la donna, in ospedale, ha raccontato a un militare una nuova versione dei fatti in contrasto con quella fornita poco prima. E così, questa mattina, gli inquirenti sono andati di nuovo in ospedale per parlare con la donna, che nel frattempo era stata trasferita dalla terapia intensiva al reparto.

 

La presunta vittima è scoppiata a piangere e ha raccontato la verità: aveva prestato 30mila euro ad una coppia di coniugi amici di famiglia, perché le avevano raccontato di essere in difficoltà economiche. I soldi, però, non erano più stati restituiti e i familiari di lei iniziavano a chiederle che fine avessero fatto. E così ieri, dopo l’ennesimo tentativo di farsi restituire i soldi dagli amici, la donna ha deciso di inscenare l’aggressione. Non si sa bene lo scopo, se per attirare l’attenzione, se per simulare una rapina. Le indagini,dunque, continuano.

 

Suggerimenti