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Doloso il rogo dell’auto dell’assessore

Auto a fuoco a Tezze durante il dibattito elettorale, depositato in Procura il rapporto dei Vigili del fuoco: escluso l’incendio accidentale, il rogo è doloso, ma non si trovano tracce dell’innesco né di liquido infiammabile. In ogni caso, la dinamica e l’espansione delle fiamme, divampate soprattutto in altezza, non lascerebbero dubbi sull’attentato incendiario. Le indagini dei carabinieri e della magistratura per fare luce sull’inquietante episodio continuano. Il proprietario del suv della Jaguar distrutto è Giampietro Visentin, assessore allo sport e viabilità della giunta di Valerio Lago, in carica al momento dell’attentato. Visentin si è ricandidato nella lista del nuovo sindaco Pellanda ed è stato eletto in consiglio comunale con 248 preferenze, ma non è più assessore. Continua a ripetere di non avere nemici. Sarà molto complicato per gli investigatori ricostruire chi e perché nella sera dello scorso 16 maggio abbia apopiccato il fuoco all’auto che il geometra aveva parcheggiato a Campagnari di Tezze, in una strada chiusa poco illuminata ma a solo a qualche centinaio di metri dalla sala polifunzionale della frazione in cui stava andando in scena il primo e più importante confronto tra candidati sindaco, promosso dalle categorie economiche, interrotto bruscamente a causa del rogo. Nessun residente ha assistito alla prima fase dell’incendio e l’area dove era parcheggia l’auto di lusso, ritirata dal concessionario pochi mesi prima, non era coperta da telecamere di video-sorveglianza. Il rapporto del Reparto scientifico dei vigili del fuoco, che hanno effettuato lunghe e approfondite indagini sul mezzo andato praticamente distrutto nonostante il tempestivo intervento dei residenti e degli stessi pompieri, conclude propendendo per un incendio “verosimilmente doloso”. L’unico, marginale, dubbio viene attributo al fatto che all’interno della carcassa del mezzo non è stato trovato l’innesco dal quale potrebbero essere partite le fiamme, che però potrebbe essere andato distrutto come la maggior parte dell’abitacolo. Tra le certezze c’è però il fatto che se l’incendio fosse stato accidentale, quindi generato da un guasto o da un’anomalia come un cortocircuito, le fiamme si sarebbero sviluppate meno rapidamente, e di sicuro non in maniera così verticale. Probabilmente è stato rotto un finestrino e lanciato qualcosa all’interno della vettura. Trova perciò forza l’ipotesi di un atto intimidatorio. Sul caso la procura di Vicenza, con il pm Claudia Brunino, ha aperto un fascicolo, che per ora è ancora senza indagati. •

Francesca Cavedagna

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