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Bassano

Difende le sue amiche: diciassettenne pestato con calci e pugni

Picchiato selvaggiamente in centro storico. Preso a calci e pugni da due ragazzi stranieri perché aveva difeso le sue amiche e si era rifiutato di consegnare i soldi. Per uno studente di 17 anni, di Romano, la passeggiata di fine estate in piazza a Bassano si è conclusa così, con un’aggressione violenta e improvvisa, che ha richiesto l’intervento del 118 e il ricovero al pronto soccorso in codice giallo. I carabinieri sono al lavoro per identificare i responsabili, pieno appoggio è stato garantito anche dal sindaco Pavan e dalla polizia locale. La mamma della vittima (di cui non rendiamo note le generalità a tutela del figlio minorenne) è arrabbiata e ancora sconvolta: «Come è possibile essere pestati in questo modo, in pieno centro? - si chiede - Mio figlio è terrorizzato, quando l’ho visto aveva la faccia devastata, tremava e faceva fatica a parlare. Era in centro con due amiche, erano le 23 quando sono stati avvicinati da due ragazzi mentre stavano passeggiando lungo via Portici Lunghi. Quei due poco prima avevano cercato di attaccare bottone con le ragazze, senza riuscirci. A mio figlio hanno chiesto 2 euro, ma lui si è rifiutato di consegnare il denaro, chiedendo di lasciarli in pace. Hanno risposto con la violenza. L’hanno preso a pugni e calci, poi gli hanno sfilato il casco da sotto braccio e l’hanno colpito ripetutamente anche con quello. È stato minacciato, gli hanno detto che se avesse chiamato i carabinieri lo avrebbero fatto fuori. Le ragazze erano corse a chiedere aiuto. Mio figlio poi mi ha detto che è rimasto a farsi picchiare perché temeva che quei due se la prendessero con le sue amiche, ha pensato che restando senza reagire si sarebbero concentrati solo su di lui, lasciando in pace le ragazze». Il pestaggio è durato alcuni minuti. Poi i due giovani, di circa vent’anni, forse di nazionalità albanese, sono fuggiti. Solo a quel punto lo studente è riuscito a prendere il cellulare per chiedere aiuto. «Ha chiamato suo padre - spiega la mamma - Ha detto che lo avevano picchiato, che stava male. Mio marito gli ha detto di chiamare immediatamente i carabinieri poi è corso in centro a Bassano, io li ho raggiunti poco dopo. Nostro figlio era stravolto. Al pronto soccorso, dall’agitazione mista allo shock e al dolore non riusciva nemmeno a muovere le dita, era paralizzato. Adesso è a casa con noi, ma sta male, ha paura. Non so quanto tempo gli servirà per riprendersi. Non mi interessa che siano stranieri, voglio capire come hanno potuto fare una cosa simile. Mio figlio è una persona per bene, un giovane pacato, educato e tranquillo. Non ha fatto nulla per istigare alcun tipo di reazione. Come possono succedere cose simili? Ringrazio i carabinieri. Sono arrivati immediatamente e ci hanno dato pieno supporto. Vorrei ringraziare anche l’amministrazione per la grande disponibilità che ci ha dimostrato. No voglio che quanto accaduto a mio figlio succeda ad altri. Non deve succedere mai più».

Francesca Cavedagna

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