Si mostra seminascosto sul dosso, come fosse un predatore in agguato, e in tutta la sua imponenza, non appena si arriva al piazzale antistante lo Chalet Pineta: basta rivolgere lo sguardo in direzione del massiccio della Concarena. Da qualche giorno è infatti impossibile a un visitatore giunto a Cevo non scorgere la grande scultura che raffigura la mitologica effige del Basalisc, realizzata in poco più di un mese di lavoro dall’artista Marco «Martalar» Martello impiegando i rimasugli lignei lasciati sul terreno, quasi cinque anni fa, dal devastante passaggio della tempesta Vaia.
Dal Veneto a Cevo, sculture per riflettere
«Martalar ha creato in Veneto e Trentino numerose opere simili alla nostra per testimoniare i disastri causati al patrimonio forestale dalla furia degli elementi - spiega il sindaco Silvio Citroni - Ci è parso giusto che anche in Lombardia, e in particolare in Valsaviore, un territorio tra i più colpiti dalla tempesta, restasse un ricordo affinché i turisti potessero capire e valutare cosa è successo da queste parti. La scelta di raffigurare il Basalisc, un mostro dalle fattezze di drago, da non confondere col Badalisc di Andrista, non è stata casuale – puntualizza Citroni - anche se ci sono alcuni che sostengono il contrario e criticano quanto abbiamo fatto, il leggendario mostro è ben presente nelle nostre tradizioni e i nostri avi nutrivano un sacro terrore quando raccontavano di averlo incontrato in montagna o vicino alle loro baite».

Le opere di Martalar anche alla mostra del cinema di Venezia
Per l’artista di Asiago, divenuto ultimamente celebre in mezza Europa per la Lupa del Lagorai e, soprattutto, per il gigantesco Leone di Venezia in passerella alla mostra del cinema, portare a termine quest’ultima sua fatica «è stato abbastanza complicato per le condizioni climatiche, certi giorni ho lavorato a meno 10 gradi, più volte interrotto da alcune, per fortuna, da brevi nevicate - afferma Martalar -, ma soprattutto si è rivelato un impegno più faticoso del previsto, perché anche se avevo messo in conto di dover recuperare tutto il legname nei boschi circostanti, non avevo previsto di doverlo trasportare poi a braccia sulla cima della collina vista l’impossibilità di usare mezzi meccanici. Tuttavia è stata una grande soddisfazione personale e spero che il Basalisc diventi una nuova attrazione turistica per Cevo e la Valsaviore.•.