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Romano d'Ezzelino

Colpo grosso alla Livior: rubati 200 chili di argento

Il furto è avvenuto nella notte tra lunedì e ieri in via Rivoltella. Esterrefatti i titolari
I malviventi per entrare hanno tagliato le sbarre della recinzione e rotto una finestra FOTO GIANCARLO CECCON
I malviventi per entrare hanno tagliato le sbarre della recinzione e rotto una finestra FOTO GIANCARLO CECCON
I malviventi per entrare hanno tagliato le sbarre della recinzione e rotto una finestra FOTO GIANCARLO CECCON
I malviventi per entrare hanno tagliato le sbarre della recinzione e rotto una finestra FOTO GIANCARLO CECCON

Un colpo da film. Per dare bene la sensazione di quanto avvenuto nella notte tra lunedì e ieri alla Livior spa di Romano, bisognerebbe fare riferimento a certe pellicole di Hollywood, quelle tutte azione e adrenalina. La banda che ha preso di mira l’azienda di via Rivoltella, fondata 36 anni fa e specializzata nella produzione di catename in argento, quel piano l’ha studiato nei minimi dettagli, e pure con largo anticipo. In dieci minuti secchi, i malviventi sono riusciti a rubare almeno 200 chili d’argento, confezionato in bobine e matasse semilavorate.

Il colpo

Per farlo, hanno bloccato quattro strade con alberi tagliati, auto rubate, balle di fieno e attrezzi agricoli, posti al centro delle carreggiate per rallentare l’intervento delle forze dell’ordine. E si sono studiati al cronometro anche i tempi necessari a far scattare l’allarme, far intervenire la vigilanza privata, quindi quelli di percorrenza per i diversi presidi di polizia. Sapevano benissimo che avevano dieci minuti per mettere a segno il colpo e fuggire e così hanno fatto, portandosi via un bottino che di certo supera i 150 mila euro. E lasciandosi alle spalle danni per decine di migliaia di euro. Un colpo identico, per tecnica e metodologia, è stato tentato nei mesi scorsi a San Zenone degli Ezzelini, ma quella volta la banda è stata costretta alla fuga. I carabinieri della compagnia di Bassano sono al lavoro per identificare i responsabili. 

L’assalto

Erano circa le 2 di martedì quando il sofisticato allarme perimetrale della Livior spa è scattato. «È subito intervenuta la sorveglianza privata - spiega Andrea Berton, ad dell’azienda -. Il ranger ha trovato via Rivoltella bloccata da degli alberi che pensava fossero caduti per caso. Allora ha fatto il giro prendendo una via secondaria, ma quando si è accorto che anche quella era bloccata da delle auto che impedivano il passaggio, ha capito che era in corso qualcosa di preoccupante, quindi ha dato subito l’allarme ai carabinieri».
I militari di Bassano sono accorsi con più pattuglie, trovando bloccate via Rivoltella, in accesso e uscita, con tronchi e balle di fieno, poi via Torino con delle auto rubate messe di traverso alla carreggiata e via Povese bloccata con un grosso attrezzo agricolo. La banda nel frattempo aveva già tagliato l’alta recinzione della ditta, l’inferriata di un laboratorio al piano interrato, aveva già raggiunto il reparto di produzione e aveva iniziato a caricare i chili di argento. In 5 minuti.

Il furto

Mentre le forze dell’ordine stavano cercando una via d’accesso per arrivare all’azienda, i malviventi hanno completato il colpo, caricando su un'unica auto il corposo bottino, composto da almeno 3 bobine da 5 chili di argento ciascuna, poi una ventina di matasse di argento semilavorato, del peso di almeno 10 di chili ciascuna, tutte prelevate dai cassoni delle linee produttive, che al momento del colpo stavano confezionando il catename. Quindi la fuga, probabilmente per i vicini campi. I carabinieri sono arrivati alla Livior circa 12 minuti dopo l’avvio del primo allarme, quando la banda se n’era già andata.

La testimonianza

«La cosa assurda è che guardando i video delle telecamere di sorveglianza - ancora Andrea Berton, insieme alla titolare Bianca Bontorin - è vedere come quei banditi abbiano agito con totale tranquillità, come se sapessero benissimo che sarebbero riusciti a fuggire indisturbati». 

Precedenti

Lo scorso giugno la ditta è stata colpita una prima volta, furto che non è andato a segno. «Avevano tentato di tagliare un’inferriata - spiegano i titolari - ma l’allarme è scattato e sono fuggiti. Anche in quel caso una strada è stata bloccata, ma non abbiamo dato peso alle due cose insieme. Eravamo solo sollevati per non aver subito danni. Adesso pensiamo che stessero facendo le prove per testare la sicurezza della nostra azienda». C’è un unico sollievo: «Con tutto quello che si sente in giro - concludono i titolari - siamo felici che il furto sia avvenuto di notte, quando l’azienda era vuota, che nessuno si sia fatto male e che le nostre famiglie siano al sicuro. I carabinieri sono stati bravissimi e confidiamo nel loro operato».

 

Francesca Cavedagna

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