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Colceresa, la fusione sarà nel 2018

Massimo PavanDino CrestaniIl territorio collinare del futuro Colceresa
Massimo PavanDino CrestaniIl territorio collinare del futuro Colceresa
Massimo PavanDino CrestaniIl territorio collinare del futuro Colceresa
Massimo PavanDino CrestaniIl territorio collinare del futuro Colceresa

La fusione tra Mason e Molvena si farà e le due Amministrazioni sembrano aver fissato anche un limite temporale al processo: 2018. Salvo sorprese o un esito del referendum negativo nel 2019, quando i cittadini dei due paesi dovrebbero ritornare alle urne, probabilmente si voterà per eleggere il primo cittadino del nuovo Comune. La strada, dunque, appare tracciata e la collaborazione tra i due enti si sta intensificando. Nell’ultimo consiglio comunale di Mason, infatti, l’argomento è stato discusso dai consiglieri al momento di approvare la nuova tariffazione della Tari che, grazie alla collaborazione tra Mason, Molvena e Pianezze porterà a un risparmio del 14 % sulla tassa rifiuti.

«La riduzione della Tari - ha spiegato il vicesindaco di Mason, Enrico Costa - è il risultato di una politica condivisa fra i tre Comuni che ha portato a un risparmio. Qualcuno è infastidito dal solo utilizzo della parola Colceresa ma la verità è che con il Colceresa si risparmia».

Oltre al risparmio, però, le fusioni fra Comuni portano anche a importanti contributi straordinari erogati da Regioni e Stato e all’esclusione, per 5 anni, dal patto di stabilità. «C’è un treno di contributi e di supporto da parte di Stato e Regione - spiega il sindaco di Mason, Massimo Pavan - importante che va colto subito, per questo entro il 2018 contiamo di fare il referendum». I contributi statali ai Comuni fusi, infatti, si aggirano attorno agli 800 mila euro l’anno per una decina d’anni. Cifre importanti che permettono ai nuovi Comuni di investire in infrastrutture e opere pubbliche. Per il momento, Mason e Molvena hanno cominciato a ragionare in prospettiva avviando un percorso di omologazione delle tariffe, ragionando sulla pianta organica dei dipendenti e mettendo in piedi una serie di convenzioni che dovrebbero facilitare il percorso.

«L’intenzione - spiega il sindaco di Molvena, Dino Crestani - è che il percorso cominci dal basso per cui vogliamo coinvolgere le associazioni e i cittadini partendo dal basso». Le cittadinanze dei due paesi sembrano essere favorevoli al progetto anche perché, nel 1980, avevano già espresso in modo chiaro la loro adesione. Allora, però, il referendum bloccò il processo per la contrarietà di Pianezze la cui Amministrazione, ancora oggi, si oppone alla fusione. Stavolta, però, l’intenzione è di arrivare alla fine, con o senza Pianezze, anche se la porta resta aperta e la stessa amministrazione guidata da Luca Vendramin continua a condividere convenzioni e collaborazioni con gli altri due Comuni. A Mason, inoltre, al fianco della maggioranza si schierano anche le minoranze favorevoli al progetto.

«Riconfermiamo l’appoggio all’ipotesi di fusione - ha dichiarato in Consiglio Massimo Mengato, capogruppo di “Mason-Villaraspa Insieme” - a maggior ragione visti i risultati della collaborazione che portano a risparmi superiori alle attese».

Luca Strapazzon

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