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Cittadinanza alla Segre e anche a esule dalmata È bufera in Consiglio

La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai lagerIl momento della votazione del centrodestra con i banchi dell’opposizione rimasti vuoti
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai lagerIl momento della votazione del centrodestra con i banchi dell’opposizione rimasti vuoti
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai lagerIl momento della votazione del centrodestra con i banchi dell’opposizione rimasti vuoti
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai lagerIl momento della votazione del centrodestra con i banchi dell’opposizione rimasti vuoti

Bufera in consiglio comunale sulla mozione per la cittadinanza onoraria a Liliana Segre: la presenta il centrosinistra, il centrodestra aggiunge un emendamento che affianca all’ 89enne senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz la 78enne esule istriana Egea Haffner e corregge i riferimenti all’odio e al razzismo contemporanei. “Par condicio” tra Olocausto e Foibe, secondo la maggioranza, ma per le opposizioni è un equilibrio che sa di affronto e i suoi consiglieri abbandonano l’aula. Si finisce con la maggioranza che approva unanime per alzata di mano. A presentare la mozione originaria, il capogruppo di “Bassano per Tutti”, Oscar Mazzocchin. «Odio e razzismo sono ancora presenti – dice – al punto che una senatrice novantenne, sopravvissuta al campo di sterminio, riceve ogni giorno minacce tali da motivare l’attivazione di una scorta a sua protezione». Da qui la richiesta a «non lasciare sola una persona del valore di Liliana Segre», anche in considerazione di una pagina cittadina come l’eccidio del 26 settembre ‘44. «La storia di Liliana Segre ha molto da insegnarci – ribatte la portavoce di “Impegno per Bassano”, Marina Bizzotto – ma ricordo che la cittadinanza onoraria, da regolamento, chiede legami concreti con Bassano». Poi, l’ammonimento a non dimenticare «altre esperienze frutto dei totalitarismi, come le foibe o i gulag di Stalin» e la doppia citazione, di Luciano Violante sulla necessità di «rileggere Salò», e Marcello Veneziani. La proposta delle opposizioni, quindi, finisce sub judice e la parola passa alla leghista Giada Pontarollo per gli emendamenti: dal testo originario vengono espunti i riferimenti a odio e razzismo, come ai campi di sterminio nazisti. In più, la proposta di conferimento della cittadinanza è estesa alla 78enne Egea Haffner, il cui padre Kurt fu ucciso dai titini. «Con l’invito a entrambe – chiude – a raggiungere Bassano per portare testimonianza delle proprie tragiche vicende». Per il centrosinistra è una provocazione, anzi, «vergognoso negazionismo», i consiglieri salutano e lasciano l’aula. Per il centrodestra è un punto all’ordine del giorno, da votare all’unanimità prima di terminare la seduta. Seduta che, come prevedibile, ha avuto strascichi polemici ieri. Già in mattinata, con un intervento via social del sindaco Elena Pavan per la quale «in Consiglio ci siamo impegnati a individuare uno spazio pubblico da intitolare alle vittime di odio e persecuzioni in ogni epoca. Era doveroso un voto unanime e l’opposizione è uscita dall’aula. Lo trovo vergognoso». E poi nel pomeriggio, con una nota del capogruppo leghista in consiglio regionale Nicola Finco per il quale «l’opposizione di sinistra ha mostrato a Bassano l’ennesimo pessimo spettacolo» e un intervento di Nicola Giangregorio, coordinatore di Fratelli d’Italia, che ha rivolto «un plauso per aver dato dignità ai morti nelle foibe e aver rispedito al mittente l’ennesima strumentalizzazione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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