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Rosà

«Chiedeva favori». Trasferito il comandante dei carabinieri

La stazione dei carabinieri di Rosà (Foto Ceccon)
La stazione dei carabinieri di Rosà (Foto Ceccon)
La stazione dei carabinieri di Rosà (Foto Ceccon)
La stazione dei carabinieri di Rosà (Foto Ceccon)

Bufera sulla caserma dei carabinieri di Rosà: trasferito provvisoriamente per «incompatibilità ambientale» il comandante, nei confronti del quale è stato anche avviato un procedimento disciplinare interno per presunti «comportamenti contrari alle regole dell’Arma». 

Gli accertamenti sono in corso in via riservata da settimane ma la vicenda è esplosa dopo una raffica di lettere anonime inviate, oltre che ai vertici provinciali dell’Arma, alla Procura della Repubblica di Vicenza, al commissariato di polizia di Bassano e ai giornali. I militari della Compagnia di Bassano, su indicazione del comando provinciale, avevano avviato a carico del sottufficiale approfonditi accertamenti interni, che hanno già prodotto il provvedimento di trasferimento d’urgenza, decisione che per ora resta però di carattere puramente amministrativo, anche perché al comandante è stato chiesto di controbattere sui presunti addebiti. Per ora non sono state contestate ipotesi di reato: non sarebbero state presentate denunce ufficiali e la Procura non avrebbe aperto alcun fascicolo.

Quale, allora, il motivo dell’“incompatibilità” del luogotenente? Riguarderebbe alcuni conti non pagati e alcune velate richieste di favori o regali a commercianti titolari di attività che hanno sede nei territori di competenza della stazione, ovvero Rosà, Tezze sul Brenta e Rossano Veneto. 

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