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«Cartucce nel mio cortile, ho paura»

Uno dei bossoli trovati nelle pertinenze dell’abitazione Sul fatto indagano i carabinieri
Uno dei bossoli trovati nelle pertinenze dell’abitazione Sul fatto indagano i carabinieri
Uno dei bossoli trovati nelle pertinenze dell’abitazione Sul fatto indagano i carabinieri
Uno dei bossoli trovati nelle pertinenze dell’abitazione Sul fatto indagano i carabinieri

Bossoli di fucile calibro 12 davanti a casa, il proprietario: «È un’intimidazione, abbiamo paura che possa succederci qualcosa di brutto». Al centro dell’inquietante vicenda che ieri mattina ha portato i carabinieri del luogotenente Giampaolo Bao in via Sarzé, zona del centro storico di San Nazario, c’è Luciano Moro, pensionato di 65 anni, che da tempo, insieme alla moglie e al figlio, vive nella paura. Erano passate da poco le 8 quando il valligiano è salito a bordo della sua auto per andare a fare alcune commissioni, appena varcato il cancello si è accorto che l’auto aveva calpestato qualcosa, trascinandola all’esterno. Per sicurezza è sceso a controllare ed ha trovato un bossolo di fucile sul perimetro della sua proprietà. Dopo un controllo accurato ha notato che un’altro era stato posizionato accanto al muro della sua abitazione. Per il pensionato è stato il panico. «Credo che tutti e due i bossoli fossero stati nello stesso punto - racconta - il secondo l’ho trascinato io con l’auto. Erano accanto al muro, qualcuno nella notte è entrato per appoggiarli nel luogo dove era certo che li avrei visti. È un’intimidazione, di questo sono certo». Moro non ci ha pensato due volte ed è corso a Solagna, per raccontare i fatti ai carabinieri della stazione locale. «Mi hanno ricevuto subito, e sono venuti immediatamente a verificare: io non avevo toccato nulla, volevo che i carabinieri vedessero la scena esattamente come si era presentata a me - racconta -, li hanno presi per esaminarli credo. Non so chi sia stato, ma adesso ho davvero paura». Stando a quanto riferito dal valligiano, quello di ieri non sarebbe l’unico episodio che gli ha causato non poca preoccupazione. «Ho ricevuto diverse minacce di morte - spiega -, tutte raccolte in denunce che ho puntualmente fatto ai carabinieri. Ho anche messo in vendita la casa, temo davvero che qualcuno possa fare del male a me e alla mia famiglia, ormai non dormiamo più e viviamo nell’angoscia». «Vogliamo solo essere lasciati in pace - continua Luciano Moro - : non è accettabile trovare cartucce di fucile davanti a casa, sapere che qualcuno si è introdotto nella notte nella nostra proprietà per compiere un gesto simile mi mette in forte angoscia». I militari della Valbrenta hanno avviato specifica accertamenti sulla vicenda, che presenta ancora contorni oscuri. Nulla verrà tralasciato. «I carabinieri sono la nostra unica consolazione, sappiamo che fanno bene il loro lavoro e che ci proteggeranno - conclude Moro -. Confidiamo nelle indagini dei militari che spero riescano a dare un nome e un cognome al responsabile di questo assurdo gesto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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