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Bassano del Grappa

Caccia in periodo di chiusura, armi modificate, abbattimenti illegali, uccelli superprotetti: 50enne denunciato

Alcune delle armi sequestrate
Alcune delle armi sequestrate
Alcune delle armi sequestrate
Alcune delle armi sequestrate

Caccia in periodo di chiusura, armi modificate, abbattimenti illegali, uccelli superprotetti: non si è fatto mancare nulla B.L., 50enne residente a Valrovina di Bassano del Grappa, denunciato dalla polizia provinciale a seguito di una delle operazioni antibracconaggio più importante della stagione.
È successo qualche sera fa proprio a Valrovina. Dopo lunghe indagini e numerosi appostamenti, gli agenti dei distaccamenti di Thiene e Asiago hanno sorpreso l’uomo che, grazie alla luna piena, cacciava di notte in periodo di chiusura generale della caccia. Imbracciava un fucile munito di silenziatore e visore notturno, severamente vietati dalla legge sulle armi.


La successiva perquisizione dell’abitazione ha permesso agli agenti di scoprire che il cacciatore deteneva numerose armi non correttamente custodite, oltre a due celle frigorifere piene di carne appartenente a caprioli, cervi, camosci e cinghiali abbattuti e detenuti illegalmente. Nei frigoriferi erano presenti circa una novantina di sacchetti di carne congelata, con le indicazioni della data e della specie scritte con un pennarello indelebile. Durante la perquisizione sono stati sequestrati anche un gufo comune impallinato, altri uccelli impagliati appartenenti a varie specie particolarmente protette come il picchio nero, il picchio verde, il re di quaglie, il beccofrosone e l’upupa, oltre a tagliole, trappole e reti da uccellagione.
Il cinquantenne bassanese aveva predisposto un rudimentale quanto efficace sistema che lo avvertiva in tempo reale degli animali presenti sui campi: un lungo filo teso attraverso il bosco e collegato ad una campanella che suonava in casa sua quando qualche animale toccava il filo.


«Gli episodi di bracconaggio sono in diminuzione rispetto al passato -commenta il comandante della polizia provinciale Claudio Meggiolaro – ma sono più complessi da individuare perché vengono utilizzati strumenti più sofisticati, come silenziatori e visori notturni. Ogni operazione richiede tempo e perseveranza, ma sono controlli doverosi a tutela del nostro territorio e soprattutto delle specie animali protette».


B.L. è stato denunciato e rischia fino a 3 anni di carcere per la modifica dell’arma, fino a un anno di arresto e qualche migliaio di euro per gli articoli violati in materia di caccia.
 

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