<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Bassano del Grappa

Busta con droga
spedita per posta
a ignaro operaio

.
Sull’episodio indaga il commissariato di Polizia di Bassano
Sull’episodio indaga il commissariato di Polizia di Bassano
Sull’episodio indaga il commissariato di Polizia di Bassano
Sull’episodio indaga il commissariato di Polizia di Bassano

BASSANO. Trova nella buca delle lettere una busta con ecstasy mandata per posta. E va nel panico, anche se non capisce che si tratta di stupefacente: «Pensavo fosse una sostanza tossica, tipo antrace». Agitatissimo, l’operaio bassanese destinatario a sua insaputa della corrispondenza sospetta porta di corsa la busta alla polizia.

 

L’episodio è avvenuto nelle scorse settimane a un operaio residente in una palazzina nella zona della sede centrale del liceo Brocchi. L’incarto era bianco, di dimensioni contenute, simili a quelle delle buste da lettere. La provenienza era inconsueta: il timbro postale era del Belgio. L’indirizzo scritto era proprio quello dell’operaio: una persona tranquilla, molto abitudinaria, che vive sola, viaggia poco e non fa acquisti in internet. Tra lavoro e commissioni, rimane spesso fuori casa per l’intera giornata. Ma quel pomeriggio era rientrato prima del solito. Trovando nella cassetta delle lettere la busta misteriosa, che ha aperto subito. All’interno c’erano due fogli di plastica, che racchiudevano un sacchetto trasparente contenente un blocco di polvere compatta e giallastra, simile al preparato per brodo granulare, ma che di “alimentare” sembrava avere davvero poco. Nient’altro: nessun messaggio, indicazione o riferimento che potesse spiegare la composizione o l’utilizzo di quella sostanza. Buio totale.

 

L’operaio ha iniziato a preoccuparsi: «E se fosse una sostanza tossica? E se dietro questa missiva ci fosse qualcosa di illecito?». Quindi la scelta più sensata: è andato dritto dritto al commissariato di via Pecori Giraldi per consegnare quanto ricevuto e spiegare nei minimi dettagli l’assurda vicenda. L’analisi della sostanza ha rivelato che si trattava di polvere di Mdma, ovvero ecstasy, pura al 90 per cento. Di solito si presenta in cristalli o pastiglie, ma anche dalla polvere si possono ricavare dosi: trenta quelle potenziali della merce in questione, se tagliata a dovere, per un valore sul mercato al dettaglio di un migliaio di euro. L’estraneità dell’operaio al traffico della droga è apparsa subito lampante. I poliziotti del vicequestore Elena Peruffo e del commissario superiore Massimo Benetello hanno avviato le indagini.

 

Chi aveva spedito lo stupefacente? Nonostante gli sforzi, aumentati dal fatto che il servizio postale di cui il mittente si era avvalso in Belgio è privatizzato, è stato impossibile scoprirlo. Si sta cercando piuttosto di capire chi fosse l’effettivo destinatario della droga. È logico credere che l’operaio sia stato scelto perché da un lato è un insospettabile, dall’altro le sue abitudini potevano rendere facile impadronirsi della busta nella cassetta delle lettere approfittando della sua prolungata assenza da casa. Non è escluso che non si trattasse del primo invio. La polizia ha tardato a divulgare la notizia proprio per cercare di ricostruire l’identità del destinatario della droga. Anche i vicini di casa, dopo discreti accertamenti, sono stati scartati. È possibile che si tratti comunque di un conoscente dell’operaio, al corrente delle sue abitudini. Le indagini, in ogni caso, continuano. 

Francesca Cavedagna

Suggerimenti