<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Bassano del Grappa

"Baciate" e BpVi
Due imprenditori
vincono la causa

.
L'ex sede della Banca Popolare di Vicenza
L'ex sede della Banca Popolare di Vicenza
L'ex sede della Banca Popolare di Vicenza
L'ex sede della Banca Popolare di Vicenza

BASSANO. Quel presunto acquisto azionario da due milioni di euro con relativo finanziamento, che ha concretizzato operazioni “baciate”, è viziato da nullità perché contrario all’articolo 2358 del codice civile. Pertanto, due imprenditori bassanesi ai quali Banca popolare di Vicenza, ora in liquidazione coatta amministrativa, aveva richiesto di onorare il presunto debito di un milione ciascuno, nulla devono in adempimento di quei contratti. Non solo, la banca dovrà rifondere tutte le spese di lite, per oltre trentamila euro tra esborsi e compensi. 

 

È anche bassanese l’apertura della nuova, clamorosa strada nelle rivendicazioni dei correntisti di Bpv sancita nei giorni scorsi dal tribunale delle imprese di Venezia. Contemporaneamente a un’altra sentenza simile, infatti, i giudici della sezione specializzata del capoluogo lagunare ne hanno emesso una che riguarda due imprenditori locali, assistiti dallo studio legale Gta di Vicenza e Bassano con gli avvocati Giovanni Tretti, Susanna Greggio e Francesco Barilà. I legali, con la loro impostazione, hanno tracciato una linea destinata a fare giurisprudenza. 

Suggerimenti