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Bassano del Grappa

Attentato a Barcellona, 5 anni senza Luca. «La tua città non dimentica»

A cinque anni dal 17 agosto 2017, oggi in Spagna vengono ricordati gli attentati terroristici sulla Rambla di Barcellona dove perse la vita il bassanese Luca Russo mentre era in vacanza insieme alla fidanzata Marta Scomazzon sopravvissuta all’attentato. Luca, allora venticinquenne, rimase travolto e ucciso nell'attacco che causò 16 morti e oltre 100 feriti. Un ricordo che resta nei cuori di molti, a Bassano del Grappa e non solo. Il giovane ingegnere bassanese fu travolto da un furgone che si scagliò sulla folla che camminava lungo la famosa strada della città spagnola bersaglio di un attentato terroristico

Oggi, il sindaco di Bassano del Grappa, Elena Pavan ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un post in ricordo di Luca Russo, già commemorato lo scorso anno in città con una targa posizionata al Giardino Parolini con un messaggio: «A quattro anni dall’attentato di Barcellona, Bassano continua a portare nel cuore il ricordo di Luca Russo». Già il primo anno dopo l’attentato Marta Scomazzon aveva avviato una raccolta fondi per sostenere un'associazione benefica che aveva raggiunto un primo obiettivo con la costruzione di una scuola per infermieri in Kenya. Intitolare a Luca, nel 2019, anche l’aula studio della Biblioteca civica di Bassanoa, dove ogni giorno trascorrono molte ore gli studenti della città e del territorio e dove anche Luca preparò gli esami universitari. Nella targa è riportata una frase che il giovane amava: «Nella vita non contano i passi che fai, né le scarpe che usi, ma le impronte che lasci».

 

 

E se a Bassano, il ricordo del giovane è perpetuato ricordando il suo impegno, la sua generosità, i suoi valori, oggi la giornata commemorativa a Barcellona prevede momenti istituzionali in memoria e omaggio alle vittime. Come sottolineato dalla stampa iberica, il quinto anniversario degli attentati è tuttavia caratterizzato anche dalle proteste di coloro che denunciano abbandono amministrativo, di aver nascosto la verità e di essere stati lasciati soli ad affrontare una «sofferenza silenziosa» tra lungaggini burocratiche e scarso coordinamento tra istituzioni. Una recente sentenza del tribunale dell’Audiencia Nacional riconosce oltre 350 persone come vittime di conseguenze fisiche o psicologiche degli attentati di Barcellona e Cambrils. Secondo i media, i manifestanti hanno interrotto il minuto di silenzio in onore delle vittime con cori e rivolgendo fischi a esponenti politici present, compresa la sindaca di Barcellona. «Quanto avvenuto stamattina è davvero poco edificante», ha affermato Josè Vargas, presidente dell’Associazione Catalana di Vittime di Gruppi Terroristici, in un’intervista concessa alla televisione pubblica spagnola Tve. «Questi atti non devono essere strumentalizzati politicamente».

 

La Spagna ricorda gli attacchi terroristici a Barcellona nel 2017

 

Il 17 agosto 2017 un uomo irruppe alla guida di un furgone sulla Rambla centrale di Barcellona, investendo decine di persone prima di darsi alla fuga su un’auto rubata. La sera stessa, altri cinque terroristi appartenenti alla medesima cellula jihadista tentarono un’azione simile a bordo di un’auto sul lungomare di Cambrils. I sei furono poi uccisi dalla polizia, mentre altri tre sono stati successivamente condannati come membri dello stesso gruppo terroristico.

 

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