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Armi, due permessi al giorno

Una pistola con regolare porto d’armi: nel bassanese sono migliaia i possessoriIl commissario Claudio Salmaso
Una pistola con regolare porto d’armi: nel bassanese sono migliaia i possessoriIl commissario Claudio Salmaso
Una pistola con regolare porto d’armi: nel bassanese sono migliaia i possessoriIl commissario Claudio Salmaso
Una pistola con regolare porto d’armi: nel bassanese sono migliaia i possessoriIl commissario Claudio Salmaso

Il Bassanese resta uno dei territori della provincia dove le armi si confermano una passione sempreverde. A dirlo sono i numeri: gli uffici amministrativi del commissariato cittadino sfornano in media due nuovi porti d’arma al giorno. In totale, infatti, nel 2019 e in queste prime settimane del 2020 sono state rilasciate 778 licenze: di queste, 441 sono riservate alla caccia, le restanti 337 per il tiro a volo. I titolari della maggior parte dei documenti sono uomini: soltanto quattro sole donne hanno iniziato a impugnare il fucile a scopi venatori, una decina scarsa per passione sportiva. Anche se la tendenza ha segnato un lieve calo rispetto agli anni scorsi (nel 2018 le nuove licenze erano state 805), i bassanesi armati sono migliaia. E alcuni detengono veri e propri arsenali, con collezioni di decine di pezzi. OCCHIO ALLE NORMATIVE. Il decreto legge del 2018 impone che i detentori di licenza si sottopongano a specifica visita medica ogni 5 anni. Il certificato di idoneità è oggi fondamentale per la detenzione delle armi. Anche per questo gli uffici amministrativi del commissariato di via Pecori Giraldi, con il coordinamento nel settore da parte del commissario Claudio Salmaso, hanno verificato l’idoneità di 2470 utenti. Proprio in questo periodo, ai titolari di licenze che non hanno ancora ottemperato all’obbligo della visita medica, stanno partendo diffide che impongono la presentazione del certificato entro 60 giorni, pena il ritiro amministrativo delle armi e il divieto di detenzione da parte della Prefettura. EREDITÀ. Una particolare avvertenza riguarda coloro che trovano o ereditano armi di parenti defunti senza essere in possesso del titolo per la detenzione: è loro obbligo informare le forze dell’ordine che devono provvedere al ritiro Infine, spetta sempre all’autorità di pubblica sicurezza dettare le prescrizioni, che possono variare da caso a caso, per la corretta detenzione. I vincoli di conservazione devono essere rispettati alla lettera: sono costanti i controlli domiciliari degli agenti. MOLE DI LAVORO. «Quella per le armi è una grande passione per migliaia di vicentini e implica anche un grande lavoro per gli agenti- spiega il dirigente del commissariato, Elena Peruffo - Le normative cambiano, è fondamentale aggiornare le licenze con verifiche specifiche. Il lavoro e la supervisione del commissario Salmaso, tra i maggiori esperti a livello regionale, ci dà molta sicurezza in questo senso. Una particolare attenzione è sempre riservata alle revoche delle licenze ai detentori che non possono più essere ritenuti idonei. Effettuiamo controlli incrociati anche grazie ai report del punto di polizia dell’ospedale San Bassiano, nei casi di violenza, aggressione, consumo di sostanze stupefacenti o alcol, episodi di autolesionismo: sono tutti fattori incompatibili con la possibilità di avere un’arma». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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