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Montagna in ginocchio

Altopiano, caduti 300 mila alberi. «Come in guerra»

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La situazione dalle Melette verso Gallio
La situazione dalle Melette verso Gallio
I danni del maltempo in Altopiano

ASIAGO. Una vera ecatombe per i boschi dell’Altopiano. Con la ripresa delle comunicazioni e grazie a sprazzi di bel tempo, i tecnici del Patrimonio sono riusciti a compiere i primi sopralluoghi nelle zone boschive colpite dalla tempesta di lunedì sera. Ispezioni che centuplicano le prime stime fatte a caldo. I danni sono paragonabili solo a quanto avvenne con la Grande Guerra: 300 mila, si ritiene, gli alberi schiantatisi a terra o spezzati (video: la Val d'Assa devastata vista dall'elicottero). Il 10 per cento del patrimonio boschivo altopianese. La devastazione avrà ripercussioni economiche - sulle casse comunali e sulle ditte di legname - e ambientali per almeno un decennio. Dal limite orientale dell’Altopiano con Marcesina fino alla zona della Val d’Assa i boschi portano i segni delle raffiche di vento che hanno flagellato l’Altopiano lunedì notte.

 

«La piana di Marcesina non c’è più (video: Marcesina rasa al suolo) - è il commento del sindaco di Enego, Ivo Boscardin, sconvolto - Stiamo parlando di oltre mille ettari di boschi andati completamente distrutti. I danni all’ecosistema sono incalcolabili. Nemmeno la guerra aveva ridotto Marcesina così». In Val d’Assa, lungo la strada provinciale per Trento, la foresta è letteralmente piegata su se stessa. Stessa strage nella zona delle Melette, tutt’intorno alla stazione sciistica e anche verso i boschi di Foza. «Scene da bomba atomica – racconta l’assessore al patrimonio di Asiago, Diego Rigoni – Sono stati vanificati cent’anni di ricostruzione boschiva e pianificazione forestale».  

Gerardo Rigoni

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