<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Bassano del Grappa

«Aborto cultura di morte». Bufera sull'intervento choc del consigliere comunale. Flash mob di protesta in piazza

Gianluca Pietrosante nel corso dell’ultimo consiglio comunale
Gianluca Pietrosante nel corso dell’ultimo consiglio comunale
Gianluca Pietrosante nel corso dell’ultimo consiglio comunale
Gianluca Pietrosante nel corso dell’ultimo consiglio comunale

Il crollo demografico? «Colpa della legge sull’aborto e delle politiche della sinistra che mirano alla distruzione della vita». Lo ha dichiarato nell’ultima seduta del consiglio comunale il rappresentante di “Pavan Sindaco” e figura di spicco di Fratelli d’Italia Gianluca Pietrosante. Tempo che il video che lo coglie nel momento in cui rilascia le proprie dichiarazioni prendesse la strada del web, e sul trentenne esponente di maggioranza si è scatenata la bufera. Con il risultato che contro le «aberranti affermazioni» si terrà questa sera alle 20.30 in piazza Libertà un flash mob di protesta su iniziativa di varie sigle attive sul fronte dei diritti femminili.

Teatro dell’intervento di Pietrosante è stata l’assemblea cittadina di giovedì scorso, a notte ormai inoltrata, sul finire della seduta. L’inizio ha visto il consigliere agganciarsi alle parole della capogruppo del Pd, Paola Bertoncello, «che ha giustamente evidenziato il problema del crollo demografico». Poi l’aggiunta: «Però non posso esimermi dal mettere in evidenza alcuni aspetti», e via con un fuoco di fila di teorie secondo cui Pd e sinistra sono «colpevoli di politiche culturali che da decine di anni mirano alla distruzione della vita». Politiche incardinate «sull’aborto che dall’introduzione della legge 194 ha fatto in Italia oltre sei milioni di vittime. A dimostrazione del fatto che – ha affermato il giovane consigliere di maggioranza – chi uccide i propri figli, non ha futuro».
Va da sé, secondo Pietrosante, che la Corte suprema statunitense abbia fatto bene a prendere posizione nei giorni scorsi con la sentenza che ha disconosciuto lo status di diritto costituzionale all’interruzione di gravidanza e che i partiti che promuovono «la cultura della morte» abbiano un’altra grave colpa: «Quella della distruzione del patriarcato e della figura dell’uomo, tradizionalmente intesa – ha dichiarato -. Distruzione che deriva dall’ideologia femminista, figlia del ’68, il fenomeno più artificiale della storia».

Frasi che nel centrosinistra hanno suscitato sdegno e che in parte del centrodestra, anche tra i seggi vicini a Pietrosante, un evidente imbarazzo, desumibile, in particolare, dalle espressioni colte dalle videocamere sui volti delle consigliere.

Il sindaco Elena Pavan, nella cui lista Pietrosante è stato eletto, ieri ha preferito non commentare, ed è intervenuta sulla questione oggi: «Ogni consigliere comunale è libero di esprimere il suo punto di vista, ma le parole di Pietrosante sono riferibili solo a lui. Non mi rappresentano e non rappresentano il punto di vista della lista in cui è stato eletto e neppure quello della maggioranza. Sono parole talmente lontane dalla nostra sensibilità che vanno smentite e circoscritte ad un coup-de-théātre che fa guadagnare il titolo del giornale al consigliere in questione ma che mettono solo in imbarazzo la nostra lista e la nostra coalizione». «Nessun dubbio quindi sulla inopportunità di certe affermazioni che evocano idee già archiviate dalla storia, non una voce si alzerà per dare ragione a quelle parole da parte della mia maggioranza, meglio pensare alle cose da fare per Bassano che è il motivo per cui siamo stati eletti, noi e anche il consigliere Pietrosante» ha concluso Elena Pavan.

Ben più tempestive le donne del centrosinistra, a cominciare da Chiara Luisetto, novese della direzione nazionale, che sottolinea: «La pochezza, la non conoscenza della storia e la non onestà di un intervento tanto sgrammaticato e pieno di parole senza rispetto si commentano da sole. Un motivo in più per chiedere che Bassano sia amministrata da una classe dirigente che la onori, ben lontana da questo modo becero di porsi». Duro anche il commento del gruppo regionale delle Donne democratiche: «Usare il pretesto del calo demografico per incolpare i movimenti femministi di aver causato il “degrado” della società, mentre la verità è che dagli anni ‘70 ad oggi i movimenti delle donne lavorano per la democrazia paritaria e per lo sviluppo sociale – dice la portavoce Claudia Longhi -, parlare di “distruzione del patriarcato” come se fosse un male, mentre invece ancora oggi la sua persistenza crea danni enormi alla nostra società, puntare il dito contro divorzio, lavoro femminile, aborto, autodeterminazione della donna emettere in discussione l’eguaglianza tra donne e uomini non è solo aberrante, ma pesantemente anti-istituzionale, soprattutto se accade in un consiglio comunale, che dovrebbe rappresentare, tutelare e promuovere i diritti delle cittadine e dei cittadini, e i valori della Costituzione». Per questi motivi le Donne democratiche vicentine, insieme al Gruppo 8 marzo, al forum donne di Articolo Uno, a Cgil, Cisl e Uil, hanno convocato il flash mob di stasera, aperto a chiunque.

Quanto a Pietrosante, ha colto l’occasione per riaffermare la propria posizione. «Non rinnego nulla di quanto ho dichiarato in Consiglio – ha detto -, e aggiungo che non accetto lezioni dagli stessi gruppi che hanno infamato senza fondamento i nostri Alpini».

Lorenzo Parolin

Suggerimenti