<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Altopiano

A Roana un solo medico di base. L'allarme del sindaco: «È inaccettabile»

Crisi di medici di base a Roana. Il servizio di medicina generale, causa l'insufficienza di nuovi medici di famiglia per sostituire quelli in procinto della pensione, sta creando carenze nel servizio. Il territorio roanese, suddiviso in sei frazioni su un'area vasta, fino a poco tempo fa poteva contare su tre medici, ciascuno per due frazioni, con relativi ambulatori frazionali. In poco tempo invece il medico di Cesuna e Treschè Conca ha abbandonato per ricoprire carenze di personale in altri Comuni mentre un altro medico ha sospeso la sua attività per motivi personali. L'ultimo medico rimasto in forza a Roana ha dato disponibilità di prendere una parte degli assistiti di Cesuna e Treschè Conca ma riducendo il numero di ambulatori.

«Siamo coscienti che il problema sia ormai nazionale - commenta il vicesindaco roanese Christian Vellar -. Il concetto di territorialità delle prestazioni sanitarie impone di analizzare il nostro territorio non alla luce di standard uguali per tutti o alla pari delle città di pianura ma alla luce dei fabbisogni e delle criticità del nostro territorio quali la geomorfologia, la carenza di trasporto pubblico periferico, le variabili metereologiche invernali e la distanza dai servizi primari». La questione era già stata sollevata nella redazione del documento altopianese per la strategia nazionale delle Aree Interne che, nel cercare soluzioni al problema, ha istituito gli "infermieri di comunità" o altre iniziative legati alla continuità socio - assistenziale che hanno preso varie forme. «Interventi che si sono rilevati insufficienti all'interno dello scenario attuale immediato - prosegue Vellar - quindi resta imperativa l'urgenza di verificare l'organizzazione della presenza dei medici di famiglia nei nostri Comuni già fortemente penalizzati. Pur non rientrando direttamente nelle competenze comunali e considerando lo sforzo e la disponibilità del medico rimasto, non è possibile accettare passivamente quanto si sta verificando nel nostro Comune».

La situazione di Roana è stata oggetto di un incontro tra amministrazione comunale e Ulss 7 per riflettere sullo stato del servizio ambulatoriale nel Comune ma che, di fatto, è stato una semplice presa d'atto per l'Amministrazione di una situazione che già da tempo si stava delineando. «Il Comune di Roana, e la sua comunità, è stata impegnata in prima linea in più occasioni nel sostenere il lavoro sanitario, non ultimo tutto quanto compiuto per la campagna vaccinale - puntualizza il sindaco Elisabetta Magnabosco -. Un impegno costante offerto all'azienda sanitaria senza il quale l'imponente opera di vaccinazione sarebbe stata più difficoltosa. Un impegno che ha coinvolto una comunità intera che ora, inerme assiste ad un impoverimento di un servizio fondamentale quale quello del medico di famiglia». «È essenziale che i tre ambulatori nelle frazioni di Mezzaselva, Camporovere e Cesuna rimangano aperti - continua -. È inaccettabile che un Comune con un elevato numero di abitanti anziani, per di più non automuniti e senza un trasporto pubblico ben servito, debba perdere questo servizio sanitario. Pur capendo la diminuzione del numero di medici, non si può sorvolare sulla questione senza cercare una soluzione almeno con un servizio ad orari part- time in tutte le tre frazioni. È proprio in questi momenti che, con fatti e non parole, si deve trovare una sinergia di coordinamento istituzionale per non sottrarre servizi essenziali trattando le medesime problematiche in modo generico»

Gerardo Rigoni

Suggerimenti